La polizia di Stato ha denunciato un palermitano accusato di violenza, resistenza a pubblico ufficiale e interruzione di pubblico servizio ai danni di due medici del pronto soccorso.

L’aggressione è avvenuta nel pronto soccorso del ospedale “Cervello”. L’uomo ha accompagnato la moglie al pronto soccorso e lamentando la scarsa attenzione del personale sanitario nei confronti della coniuge, ancora impegnata in operazione di triage, si sarebbe introdotto nella sala medica urlando ed avrebbe preteso una immediata visita,  trascinando letteralmente il medico. Il medico, a causa dell’aggressione subita, avrebbe a sua volta fatto ricorso a cure sanitarie con una prognosi di 3 giorni.

L’aggressore avrebbe proseguito entrando nella sala “rossa” prendendosela questa volta con altro medico di turno scaraventandogli contro una scrivania.

Medici sul piede di guerra

E proprio per le aggressioni, anche se non soltanto per quelle, i medici specialisti sono sul piede di guerra.  I professionisti delle strutture ambulatoriali convenzionate denunciano la crisi economica, tariffe dei rimborsi dei servizi pubblici ferme al 1996 e nessun confronto. Per tutti questi motivi  i medici specialisti convenzionati del servizio sanitario in Sicilia hanno deciso di far nascere nell’isola l’intersindacale dei medici specialisti convenzionati che rivendicano il loro ruolo nel sistema sanitario, le prestazioni erogate dai 1800 ambulatori.

Stato di agitazione

Lo stato di agitazione dei medici della Specialistica accreditata esterna del territorio, che culminerà con una Assemblea Generale di tutti i propri associati indetta per il 4 febbraio a Caltanissetta, è stato proclamato dalle sigle che danno vita all’Intersindacale. In una lettera inviata all’assessore regionale alla Salute Giovanna Volo, le associazioni ribadiscono “il ruolo insostituibile nella erogazione delle prestazioni specialistiche sul territorio (42 milioni) con i nostri 1.800 ambulatori e poliambulatori presenti capillarmente su tutto il territorio che erogano, grazie ai nostri 15mila dipendenti e collaboratori, oltre il 75% di tutte le prestazioni specialistiche pubblico/private”.

Richiesta di confronto urgente all’assessore

Le sigle sindacali chiedono all’assessore “di essere urgentemente convocati al fine di poter dettagliatamente esporre quanto sin qui detto e poter programmare una migliore sanità territoriale che risolva le criticità soprattutto con la istituzione dei tavoli tecnici e auspicano un Suo personale intervento nella nostra Assemblea di cui le saremo grati”.

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