Doveva toccare probabilmente a Francesco Fagale, un uomo residente in quel palazzo e che le forze dell’ordine conoscono perchè  nel 2016 fu accusato di una truffa a Bologna. Ma il killer, o forse i killer, sembra siano stati alquanto maldestri.

E’ la prima ma non l’unica ipotesi degli investigatori che indagano sulla sparatoria di ieri sera all’interno di quello che viene chiamato ‘il palazzo di ferro’ un condominio di grandi dimensioni di via Brigata Aosta, 56 a pochi passi dai Cantieri Navali che i residenti della zona chimano ‘la succursale dello Zen 2’. Quel palazzo è una sorta di Repubblica a se stante dove spesso le forze dell’ordine si trovano ad intervenire.

Ma la sparatoria di ieri sera è troppo anche per quel palazzo. Il killer (forse c’era un complice ad attenderlo in ciclomotore) avrebbe sparato dalla strada contro Fragale tentando di colpirlo in cucina attraverso la finestra aperta ma lo avrebbe mancato. Già questo primo gesto dimostrerebbe improvvisazione.

Ma il killer non si sarebbe arreso e avrebbe fatto irruzione nel palazzo. Ne sarebbe scaturita una fuga per le scale e un rocomablosce inseguimento. Al secondo piano altri spari ma a restare colpita era la madre di Fragale, Teresa Caviglia di 49 anni. Al quarto piano altri colpi e a rimanere ferito tocca al cognato, Gaetano La Vecchia di 24.

Quando si arriva sul tetto, però, il killer abbandona la caccia. Forse ha sentito arrivare la polizia a sirene spiegate.

Soccorse le due vittime, la donna è stata colpita al braccio, mentre l’uomo all’inguine, vengono trasportate entrambe a Villa sofia. Più serie le condizioni dell’uomo.

Iniziano i rilievi della scientifica, le perquisizioni e gli interrogatori ma i residenti del Palazzo di ferro negano perfino di aver udito i colpi di pistola.

Durante i rilievi un altro evento. Da una finestra della scalinata fra il 4 e il quinto piano vola via in strada uno zainetto. All’interno di sono trenta panetti di hashish. Qualcuno ha dovuto disfarsene visto che il palazzo è diventato una sorta di quartiere generale della polizia che sta perquisendo praticamente ovunque, facendo rilievi, interrogando, entrando e uscendo dagli appartamenti.

In via dei Cantieri poco dopo gli spari, infatti, sono arrivate sette volanti, oltre agli agenti della Mobile e della Scientifica, che poco dopo ha trovato un proiettile in strada.

Torna d’attualità, dunque, il “Palazzo di ferro”, otto piani stretti in cui abitano più di 70 famiglie: appena due anni fa – durante il processo Apocalisse – il pentito Vito Galatolo aveva parlato di una latitanza di Matteo Messina Denaro proprio in questo edificio sotto la responsabilità dei mafiosi dell’Acquasanta.

 

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