Cominciano i lavori per la realizzazione del Museo regionale della fotografia, all’interno del Villino Favaloro, gioiello Liberty di Palermo. Il presidente della Regione, Nello Musumeci, dopo avere effettuato un sopralluogo , ha firmato la convenzione con l’impresa e i funzionari dell’assessorato ai Beni culturali.

Musumeci, appassionato di fotografia, ha rivendicato con orgoglio il risultato di avere sbloccato un milione e 700 mila euro di fondi Poc, immediatamente disponibili; i lavori dovrebbero durare 18 mesi.

“Raggiungiamo – ha detto Musumeci – il duplice obiettivo di recuperare un bene monumentale poco conosciuto ed apprezzato, trasformandolo in un museo di pregio. Sono contento ed orgoglioso perché è tutta farina del nostro sacco, è la strada verso la rigenerazione e la rivincita. Riqualificazione dei parchi archeologici accessibili, tutela dei beni monumentali e maggiore autonomia ai poli museali sono la via prioritaria per restituire alla Sicilia il suo ruolo nel mondo. Fra i nostri intendimenti, dare impulso al catalogo e al centro regionale per il restauro”.

Musumeci ha annunciato che si tenterà di anticipare di tre mesi la consegna dei lavori: “Sarebbe un grande risultato nella terra delle opere incompiute”; un cattivo costume cui il governo Musumeci sta tentando di porre un argine. Il presidente ha anche ironizzato sulle presunte presenze spettrali all’interno del Villino che avrebbero avallato la sua decisione di realizzare il museo della fotografia.

Sollecitato dai giornalisti, il presidente non si è sottratto a qualche riflessione sull’attualità politica: “Ho già detto che la Lega non mi ha chiesto posti in giunta. Il rimpasto ci sarà a breve, ma non sarà traumatico; non ho ancora deciso chi sostituirà Tusa”.

Altra nota dolente il rinvio della data per l’elezione delle Provincie: “Il Parlamento è sovrano e io sono troppo rispettoso delle istituzioni per intromettermi, anche quando non concordo. La Corte Costituzionale ha bocciato la possibilità di un ritorno ad elezioni dirette, la speranza è che il Parlamento nazionale metta mano alla riforma Delrio. Il nostro governo sta provando a sostituirsi ai vuoti lasciati dalle Province con progetti e finanziamenti, ma è necessario ridare loro stabilità finanziaria e legittimazione popolare. Altro che “poltronificio”, se in Italia si comincia a pensare che la democrazia è troppo onerosa siamo nei guai; è chiaro che con la dittatura si risparmia”.

Il villino Favaloro è stato costruito fra il 1889 e il 1891 su progetto di Giovan Battista Filippo Basile. I pannelli a mosaico del piano superiore e della sala pompeiana sono di Carmelo Giarrizzo. Le formule Liberty sono da attribuire ad interventi di Ernesto Basile. Il percorso museale è stato progettato secondo un criterio cronologico. Saranno esposti anche dagherrotipi, calotipi, collodi e altri fototipi, insieme a lastre, pellicole e album d’epoca. Nel villino si trova un ficus unico in Sicilia perché non è sempreverde, ma perde le foglie due volte all’anno.

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