Si è aggravata la 34enne originaria del Bangladesh ma residente da anni a Palermo e rientrata venerdì da Londra con un volo via Roma.La donna è stata ricoverata nella notte fra domenica e lunedì dopo essere stata soccorso con un’ambulanza.

Adesso la giovane è intubata e sedata per poterla meglio curare. Presenta difficoltà respiratorie severe per le quali è stato necessario procedere così. essendo al settimo mese di gravidanza (28esima settimana) si sta valutando l’ipotesi di un parto cesareo per mettere al sicuro il bambino ma bisogna valutare anche le condizioni di sviluppo del piccolo prima di procedere.

“La donna è intubata e sedata” conferma il primario di Rianimazione Baldassare Renda. “Il feto in atto non ha problemi ed è tenuto sotto stretto monitoraggio – dice il primario – la situazione è tenuta sotto stretta osservazione”.

Il percorso di arrivo a Palermo della donna, in base a quanto ricostruito fino ad ora, è stato corretto. Ha avuto il via libera per tornare a da Londra seguendo tutta la trafila per fare rientro in Sicilia. Si è registrata nel sito costruiresalute.it previsto per i rimpatri e tre giorni fa ha finalmente acquistato il suo volo da Londra a Palermo. Non un volo diretto, ma con scalo a Roma. E’ stata controllata più volte duranti agli scali e le sue condizioni erano buone. Dopo tre giorni la situazione è precipitata. La donna con febbre molto alta è stata trasportata dai sanitari del 118 all’ospedale Cervello di Palermo.

Personale dell’Asp e della protezione civile regionale adesso è impegnato anche su un altro fronte: rintracciare tutte le persone che sono venute in contatto con la gestante per eseguire i tamponi. Ad iniziare da quanti hanno viaggiato sui due aerei da Londra a Roma e da Roma a Palermo.

Già i primi controlli sono stati eseguiti sui familiari e su quanti in questi giorni sono venuti a contatto con la donna qui in Sicilia. Oltre che nel reparto di Ostetricia ieri è stata eseguita una completa sanificazione a che al pronto Soccorso.

Intanto c’è apprensione nel reparto di ostetricia e ginecologia dell’ospedale Cervello di Palermo. Nel reparto  è scattata la sanificazione generale come prevede il protocollo in questi casi ma il personale in servizio è teso e preoccupato.

“Siamo, ormai, in piena fase 2 ma ancora non c’è traccia dell’app promessa dal Ministero per tracciare questi contagi – dice Enzo Munafò segretario della Fials – e questo preoccupa gli operatori sanitari. Ci chiediamo come può l’ospedale accertare gli spostamenti e verificare tutti i contatti. Ci sembra una situazione paradossale. C’è un profilo di rischio che va sottolineato. I parenti dovevano essere bloccati ma sembra che questo non sia avvenuto, sembra che non fossero informati dei divieti e delle restrizioni”.

 

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