• Il consigliere del M5s Randazzo “Vera e propria macelleria sociale”
  • “Predisporre un bando che possa attivare la clausola di garanzia occupazionale”
  • Una misura che servirebbe a scongiurare il licenziamento di 40 lavoratori
  • Lo Monaco e Amella “Sindaco e amministrazione siano garanti salvezza comparto pulizia mezzi”

Dopo la vibrata protesta nella sede centrale dell’Amat di alcuni rappresentanti dei lavoratori della Euroservice che si occupa da anni, in appalto, della pulizia sugli autobus dell’azienda trasporto pubblico di Palermo, arrivano anche le reazioni politiche.

A rischio di licenziamento 40 persone

Antonino Randazzo, consigliere comunale del Movimento 5 Stelle si dice “molto preoccupato per le vicende che riguardano gli addetti al servizio di pulizia bus dell’Amat. Quello che sta accadendo all’Amat e le decisioni che sembrerebbe la società abbia assunto rischiano di portare al licenziamento di ben 40 persone”.

“Vera e propria macelleria sociale”

“Una vera e propria macelleria sociale, per di più in un momento storico assai difficile per il mercato del lavoro cittadino a causa della pandemia Covid-19, mercato del lavoro che non è mai stato particolarmente florido nella nostra città”.

“Predisporre bando per attivare clausola garanzia occupazionale”

“Ho trasmesso una nota urgente al Sindaco di Palermo Leoluca Orlando, e agli Assessori Marano e Catania invitandoli ad approfondire la questione e predisporre un bando che possa attivare la clausola di garanzia occupazionale e scongiurare che 40 famiglie finiscano sul lastrico”.

“Sindaco e amministrazione siano garanti salvezza comparto pulizia mezzi”

“Oggi i 40 lavoratori che da 25 anni (part time e con contratti di 24 mesi) si occupano del servizio di pulizie sui mezzi Amat sono stati ricevuti da un delegato del sindaco alla presenza dei sindacati e del direttore di Amat”. Lo rendono noto Rosalia Viviana Lo Monaco, capogruppo M5S e Concetta Amella, consigliere comunale M5S.

“A pochi giorni dalla scadenza contrattuale dell’appalto – dichiarano Lo Monaco e Amella – che rischierebbe di lasciare 40 famiglie per strada, chiediamo all’Amministrazione attiva e al sindaco di farsi garanti della salvezza del comparto. Nei giorni scorsi, abbiamo indirizzato una nota formale a tutti gli attori coinvolti nella vicenda, dal sindaco agli assessori competenti, compreso il segretario e direttore generale, ai quali abbiamo mosso una serie di domande e osservazioni su una procedura che finirebbe per alimentare uno scontro sociale infrangendo la legittima aspirazione di chi un lavoro ce l’ha e vorrebbe mantenerlo”.

La protesta all’Amat

Tanta tensione, ieri sera alla sede centrale dell’Amat dove una rappresentanza dei lavoratori della Euroservice è salita sul tetto del deposito di via Roccazzo per protestare contro quello che hanno chiamato l’appalto della vergogna.

La vicenda dei lavoratori a rischio

La vicenda riguarda quaranta lavoratori che svolgono proprio il servizio di pulizia nei mezzi Amat di Palermo e che adesso sono a rischio licenziamento. L’azienda palermitana, infatti, intende internalizzare il servizio e utilizzare i precari della Reset.

“Si è concretizzato quanto avevamo purtroppo temevamo – aveva detto nei giorni scorsi Mimma Calabrò, segretario generale della Fisascat Cisl Palermo Trapani –abbiamo ricevuto, infatti, comunicazione ufficiale da parte della Euroservice srl, azienda uscente che svolge il servizio in appalto, con la quale anticipa l’apertura della procedura di licenziamento collettivo a seguito della prossima scadenza dell’appalto prevista per il prossimo 30 giugno”.

La scorsa settimana la proroga del servizio

Una settimana fa l’azienda aveva annunciato una proroga del servizio ma senza dare garanzie sulle date e sulla durata. Una boccata d’ossigeno per i lavoratori ma senza certezze di alcun tipo. Si teme che il ricorso a reset, di fatto,significhi licenziamenti per i lavoratori Euroservice.
Di fatto il sistema della internalizzazione verrebbe messo in atto ‘scavalcando’ la clausola sociale che impone, invece, all’impresa subentrante in un appalto, di utilizzare i lavoratori del servizio attivo.

“Nuovo fenomeno di cannibalismo sociale”

“Ci troviamo nuovamente di fronte a fenomeni di cannibalismo sociale per questi lavoratori, dal momento che, continuerebbero le interlocuzioni fra Reset e Amat per un nuovo affidamento del servizio di pulizia senza alcuna garanzia per le 40 unità già impiegate – spiega Calabrò – Si innescherebbe un meccanismo proprio di una di assurda guerra tra poveri con un triplice effetto negativo: i lavoratori che da anni operano all’interno dell’appalto perderebbero il proprio posto di lavoro, i lavoratori Reset che da troppo tempo attendono l’esigibilità degli accordi sottoscritti dovrebbero accontentarsi di una manciata di ore a tempo determinato per pochissime unità, ingenerando altresì un meccanismo discriminatorio nei confronti degli altri loro colleghi Reset”.

Richiesto incontro con Amat e sindaco

Già all’avvio delle procedure Fisascat si era attivata “Abbiamo già richiesto un incontro all’Amat e al Sindaco di Palermo affinché si possa trovare ogni soluzione a tutela di tutti i lavoratori coinvolti. Noi non ci arrendiamo, non lasceremo da soli i lavoratori che rivendicano il diritto a un lavoro dignitoso”.

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