E’ un bilancio molto positivo quello che arriva da Fa’ la cosa giusta! Sicilia a pochi giorni dalla chiusura della quarta edizione della Fiera a Palermo. In migliaia hanno visitato i padiglioni 16, 15 e 4 della Fiera del Mediterraneo, trasformati per tre giorni in cittadella del “cambiamento possibile” e dell’economia circolare e sostenibile con oltre 100 espositori, 130 esperti, decine di associazioni e oltre 25 laboratori per tutte le età.

Siglati nuovi accordi di partnership per campagne di comunicazione mirate sul territorio a favore dell’agricoltura sostenibile, dell’impiego dei beni confiscati per l’economia circolare, della raccolta differenziata e del turismo responsabile.

“Il primo accordo – dice il coordinatore regionale di Fa’ la cosa giusta! Sicilia Nino Lo Bello, riguarda la Rete delle fattorie sociali che a partire dal 2018 avvierà una campagna sui vantaggi dell’agricoltura sostenibile, coinvolgendo soprattutto le amministrazioni dei piccoli Comuni perché formino veri e propri biodistretti ‘pesticidi free’, favorendo il ritorno alla terra dei giovani attraverso lo sblocco della cosiddetta Banca della terra che punta ad assegnare terreni demaniali abbandonati”.

Un’altra campagna riguarderà invece le compostiere di Comunità in grado di trasformare l’umido dei rifiuti in compost utile per l’agricoltura. Proprio dalla tre giorni del consumo critico è partito un appello al neo presidente della Regione, Nello Musumeci: “Con quello che sarà il suo assessore ai rifiuti, sblocchi i 16 milioni di fondi europei destinati a utilizzare le compostiere di comunità e imprima un’accelerazione decisa alla raccolta differenziata”, ha detto Silvia Coscienza, componente del Comitato organizzatore e responsabile di Liberambiente.

Nel corso delle tre giornate, tanti gli input lanciati su temi delicati come l’integrazione multiculturale e il risparmio energetico e che si trasformeranno nei prossimi mesi in nuovi progetti di rete. Definite anche alcune azioni cardine necessarie a costruire un sistema di economa circolare, a partire dalla creazione di sistemi distributivi ‘a corto raggio’ per favorire la rilocalizzazione dell’economia: mense pubbliche, ristorazione, mercatini, Gruppi di Acquisto Solidale, piccoli esercenti. Accanto al km 0 e alla promozione del pesce locale, anche l’internalizzazione delle imprese sostenibili attraverso lo scambio con gruppi di acquisto arrivati da Belgio e Francia.

Altro punto centrale, la creazione di una rete tra imprese, associazioni, agricoltori e amministrazioni locali per creare un’offerta di turismo responsabile a favore soprattutto delle zone meno conosciute e più interne dell’Isola. Un turismo lento fatto di cammini, esplorazioni, tour in bici, riscoperta di siti archeologici e naturali dimenticati. Sulle vie Francigene degli antichi pellegrini o su percorsi di trekking o itinerari sacri legati alle comunità locali. Esperienze diverse tra loro con un comune denominatore: diventare l’occasione per far conoscere oltre i luoghi, i suoi abitanti ed i prodotti locali riportando così in vita antichi borghi e piccoli comuni dell’entroterra progressivamente svuotati dalla crisi economica e dall’assenza di posti di lavoro.

La prossima tappa sarà tra qualche mese a Milano con una “Isola Sicilia” alla fiera nazionale di Fa’ la cosa giusta! che dal 23 al 25 marzo 2018 ospiterà oltre 700 espositori provenienti da tutta Italia, su un’area complessiva di 32 mila metri quadri. In quell’occasione sarà anche presentato il lavoro che si sta conducendo per realizzare la nuova guida regionale al consumo critico e agli stili di vita sostenibili che vede già censite 750 diverse realtà operanti sul territorio.