E’ stato sequestrato il cantiere edile dove ieri mattina un’archeologa è finita dentro una voragine che le si è aperta sotto i piedi durante un sopralluogo. Qui erano in corso i lavori in un cantiere dello Iacp per costruire 15 alloggi popolari. Durante gli scavi erano stati trovate mura e resti della Palermo dei secoli scorsi.

Normale visto che siamo nel percorso arabo normanno e a due passi dal palazzo Reale. L’archeologa stava eseguendo analisi e perizie per conto della ditta che stava realizzando i lavori già da alcuni giorni. Ieri mattina Maria Stella Nicoletti, 51 anni, è precipitata dentro un pozzo che le si è aperto sotto i piedi.  E’ stata soccorso e salvata dai vigili del fuoco che l’hanno affidata alle cure dei sanitari del 118.

Ieri sera dopo i primi riscontri da parte degli agenti di polizia e dai funzionari dell’ispettorato del lavoro dell’Asp è stato disposto il sequestro dell’area di cantiere. Si dovrà verificare se siano state rispettate le norme di sicurezza. Sono stati acquisiti i filmati delle telecamere della questura. Il cantiere si trova alle spalle della squadra mobile di Palermo in un’area densamente abitata.

Le indagini sull’incidente sul lavoro in un cantiere dello Iacp dove si stanno realizzando 15 alloggi popolari a Palermo sono condotte dall’ispettorato del lavoro e dalla polizia.

“A noi è stato sempre detto che l’architetto era un’esterna nominata dalla sovrintendenza per eseguire le verifiche – raccontano i residenti che hanno seguito passo passo i lavori – Non sapevamo fosse dell’impresa che sta eseguendo i lavori”.

La donna ferita è stata trasportata in ospedale non è in pericolo di vita. Nella caduta le ha procurato alcune fratture. Secondo una prima ricostruzione sembrerebbe che la donna mentre stava camminando nell’area del cantiere, improvvisamente il terreno sotto i suoi piedi avrebbe ceduto provocando una caduta di circa dieci metri.

In quell’area secondo i residenti sono presenti numerose testimonianze puniche e resti di grande valore storico. Tra l’altro, raccontano glia abitanti che nell’area alle spalle della squadra mobile in vicolo Maria e Gesù era prevista la realizzazione di un giardino.

Il finanziamento di cinque milioni di euro avrebbe fatto cambiare i piani. La sovrintendenza aveva iniziato una serie di verifiche per stabilire se quei reperti e quei ritrovamenti avessero un valore storico. Verifiche che sono tuttora in corso.

Il cantiere dopo l’intervento dei vigili del fuoco e i sopralluoghi della polizia e l’ispettorato del lavoro era chiuso con gli operai all’esterno dell’area del cantiere. “Stiamo facendo tutte le verifiche su quanto accaduto – dice il commissario dello Iacp Fabrizio Pandolfo – Al momento non posso dire altro. Io sto andando in ospedale per sincerarmi sulle condizioni della donna rimasta ferita”.