I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Palermo hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dall’Ufficio Gip del Tribunale di Palermo su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti dei palermitani Salvatore Mulè, 47 anni e Carmelo D’Amico 48 anni accusati di associazione a delinquere di stampo mafioso ed estorsione.

Secondo le indagini dei carabinieri Mulè avrebbe diretto e organizzato la famiglia mafiosa di Palermo centro, appartenente al mandamento di porta nuova e di D’Amico reo di aver fatto parte della famiglia mafiosa di Bagheria eseguendo estorsioni e danneggiamenti alle imprese e agli esercizi commerciali.

Mulè, ritenuto il capo di Ballarò, era stato condannato a 8 anni di reclusione per associazione mafiosa ma era ritornato in libertà perchè il Tribunale del Riesame a aveva ritenuto non gravi gli indizi di colpevolezza. Il pentito Giuseppe Tantillo aveva raccontato che proprio Mulè avrebbe rifornito la droga al Borgo Vecchio e aveva partecipato ad un’estorsione.

Carmelo D’Amico ritenuto uomo della uomo della famiglia mafiosa di Bagheria accusato di estorsione e porto abusivo di armi.

Nel processo Panta Rei che si è concluso la scorsa settimana con 35 condanne e 268 anni di carcere, D’Amico era stato condannato a 10 anni.

I due sono stati portati nel carcere del Pagliarelli di Palermo.