Bagheresi e operatori siciliani sconvolti per la notizia appresa all’alba. E’ scomparso, improvvisamente, la scorsa notte, Giuseppe Lo Meo, noto fotografo e video operatore bagherese.

Giuseppe avrebbe compiuto 56 anni a dicembre.E’ stato uno dei primi cineoperatori bagheresi.

Aveva iniziato il suo lavoro nell’emittente privata Tvotto, negli anni 90. E’ stato il maestro di tanti operatori che operavano nel settore.

Giuseppe aveva una carica umana notevole. Sempre pronto a spendere una buona parola per tutti. Sempre pronto a mettere a disposizione le sue conoscenze professionali.

Nel suo lavoro era uno dei più bravi, sempre attento alle nuove tecnologie.
Giuseppe aveva anche iniziato negli ani 80 a collaborare con le radio libere come speaker e disc jokey. E anche in questo settore si distingueva.

Era sposato e aveva due figli. Bagheria ha perso uno dei suoi figli migliori. I funerali si svolgeranno nei prossimi giorni.

“Eh SI, son passati 28 anni, da quel famoso 16/06 del 1991, – scrive Sergio – giorno in cui, la mia famiglia ha visto bene in te e si è fidata a farti condurre l’inizio del mio cammino professionale. Oggi faccio tutt’altro, ma non posso esimermi dal riconoscere in te la genesi di quello che oggi sono nel campo lavorativo. Tantissimi matrimoni, cerimonie, Compleanni, documentari e corto e lungometraggi, sono stati location dei nostri momenti passati insieme e per diversi anni. Ti son voluto stare sempre dietro perché con te ho imparato l’umiltà della passione e mai la presunzione dell’uomo. Anche a distanza di anni, non hai mai fatto mancare la tua presenza telefonica, perché l’attuale distanza non ci consentiva di vederci. Ad ogni mio singolo evento mi chiamavi orgoglioso e mi facevi i complimenti. Adesso sei con mio papà e tanti altri amici, lassù al Festival di Dio! Il mio è un arrivederci caro AMICO Giuseppe Lo Meo. Condoglianze da tutta la mia famiglia ad Antonella Cassiere e Famiglia 💗🙏”.

“Squilla il cellulare alle 6 del mattino. – scrive Marco – E’ un collega. Sono ancora assonnato Immagino ad un problema improvviso, una sostituzione per un lavoro. Non rispondo. Ma ormai sono sveglio. E c’è una vocina, terribile, dentro la testa. Ma possibile che mi chiami a quest’ora per lavoro? Leggo un messaggio: E’ morto Giuseppe Lo Meo. Io non ci credo ancora. Giuseppe, il mio maestro di montaggi, amico sempre allegro. Ci siamo sentiti tre giorni fa, sulla chat di facebook: “Vieni a trovarmi. Ti voglio regalare un programma per la color. Ti aspetto”. Non c’è stato tempo”.

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