La Squadra Pegaso della Sezione Investigativa del Commissariato di Mazara del Vallo, con la collaborazione della Sezione Investigativa del Commissariato di Marsala, ha tratto in arresto una banda di rapinatori mazaresi e palermitani.

In particolare personale della Sezione Investigativa del Commissariato di P.S. di Mazara del Vallo è intervenuto sulla Strada Statale n.115 , per una rapina avvenuta, pochi istanti prima, presso la gioielleria  denominata “Di Dia Gioielli” in contrada Strasatti.

Nello specifico, il personale operante stava osservando gli spostamenti in auto di una banda criminale dedita alla commissione di rapine e notava una delle due autovetture normalmente utilizzata dal gruppo, una Fiat Panda posteggiata nei pressi della gioielleria mente un’altra autovettura, una Golf nera con a bordo quattro soggetti, parcheggiata anteriormente alla Fiat Panda.

Mentregli agenti posteggiavano le autovetture di servizio notava tre soggetti, due uomini e una donna, uscire velocemente dalla gioielleria.

La donna indossava una parrucca e uno dei due uomini presentava il volto travisato con una maschera in lattice; prontamente il personale intimava l’alt ma il soggetto non travisato estraeva una pistola brandendola all’indirizzo dei poliziotti che, a scopo intimidatorio, esplodevano rispettivamente due colpi in aria. Soltanto dopo l’esplosione del secondo colpo i tre malviventi, che avevano tentato una prima fuga, si gettavano a terra.

Il soggetto a bordo della Fiat Panda, già monitorata, riusciva a darsi a precipitosa fuga a bordo della stessa dopo essere stato riconosciuto dal personale.

Da una sommaria ricostruzione dei fatti si apprendeva che a commettere la rapina, oltre ai tre soggetti sopra menzionati, ve ne era un quarto che, armato di pistola, aveva costretto  la titolare dell’esercizio commerciale ad aprire la cassaforte ed a consegnare tutti gli oggetti preziosi in essa contenuti.

Tuttavia il figlio della titolare della gioielleria, esplodeva un colpo all’indirizzo del malvivente ferendolo. Questi si dava a precipitosa fuga facendo perdere le proprie tracce ma veniva fermato poco dopo da personale della sezione Investigativa del Commissariato di Marsala che, prontamente allertato dai colleghi di Mazara, interveniva sul posto bloccando il soggetto lungo una linea ferroviaria vicina, con la refurtiva pari a 1.202 euro circa e la pistola utilizzata per commettere la rapina, una cal.9 con ancora il colpo in canna.

Immediatamente dopo i fatti personale del Commissariato di Mazara eseguiva una perquisizione domiciliare presso  un’ abitazione che fungeva da covo dei malviventi, sita sulla SS 115 al civico 205.

Nell’abitazione venivano trovati Giovanni Esposito, mazarese di 28 anni (attualmente sottoposto alla misura della Sorveglianza Speciale di P.S.), Gioele Ingrande giovane donna mazarese di 24 anni. In particolare  Giovanni Esposito e la Ingrande erano a bordo della Golf con funzioni da palo.

Sempre all’interno dell’abitazione veniva trovato il soggetto a bordo della Fiat Panda datosi alla fuga ed identificato per Fabrizio Conigliaro, palermitano di anni 34, mentre la predetta autovettura, risultata rubata  a Palermo, veniva rinvenuta lungo la SS 115.

I soggetti fermati nella quasi flagranza della rapina si identificano per: Daniele Visconti, palermitano di 47 anni;  Salvatore Visconti,  palermitano di 57 anni  e Rosa Burgarella, trapanese di 37 anni.

A Salvatore Visconti è stata sequestrata la pistola cal.9 che aveva inizialmente usato per sfuggire alla cattura. Il soggetto ferito, fermato e tratto in arresto da personale del Commissariato di Marsala si identifica per Giovanni Rasa, palermitano di anni 61; questi veniva sottoposto ad un rapido intervento chirurgico presso l’Ospedale di Marsala per l’estrazione del proiettile e dimesso subito dopo.

Tutti i soggetti, sette in totale, sono stati tratti in arresto nella quasi flagranza del reato di rapina aggravata e su disposizione del P.M. di turno della Procura della Repubblica di Marsala saranno condotti presso la Casa Circondariale di Trapani, mentre le due donne presso la Casa circondariale di Palermo a disposizione predetta A.G.