C’era una volta, anzi ci fu, la marcia su Roma. Oggi si prepara la marcia su Palermo. Il protagonista è il sindaco più sindaco di tutti: Cateno De Luca. Il caratteristico primo cittadino di Messina che tutta Italia ormai conosce e che nell’ultima classifica del Sole 24 ore è risultato essere il secondo più amato d’Italia con un improvviso balzo in avanti, da tempo si dice prepari la sua campagna elettorale per competere con Musumeci o con il suo candidato alla presidenza della Regione a fine mandato ovvero fra poco più di due anni.

De Luca Palermo la conosce bene con i suoi equilibri politici locali e regionali e conosce bene le dinamiche di Palazzo dei Normanni. Deputato regionale lo è stato due volte attirando sempre su di se l’attenzione fra proteste in mutande e suonate di zampogna e la seconda volta si è dimesso per andare a fare il sindaco di Messina.

Da sindaco è diventato, come suo costume. il capopopolo ideale e l‘emergenza covid19 per lui è stata una sorta di ‘manna politica’. Le allenze le ha pronte con un po’ tutti i ‘rompipalle’ della politica siciliana, tutti i ‘cani sciolti’ pronti a cavalcare questa tigre.

Allora ecco che si presenta l’occasione per la sua marcia e lui la prende al volo. Si tratta della protesta degli assistenti all’igiene personale. Pochi in piazza, in realtà, ma fors’anche per evitare ‘assembramenti’ visto che si tratta di duemila persone che rischiano il lavoro. Fatto sta che alla testa dei rumorosi manifestanti che ieri si sono fatti sentire in via Trinacria, c’era proprio lui, il sindaco di Messina che prepara la campagna elettorale in maniera semplice  e diretta. Una campagna che avrà come slogan provvisorio “il sindaco dei siciliani”.

E visto che il rumore non era arrivato forte nelle stanze delle redazioni in funzione anche di una nota di Palazzo d’orleans tendente a spegnere le motivazioni della manifestazione, De Luca usa Facebook per sparare nel mucchio. E ci riesce.

“Sui diritti non si tratta! . scrive ils indaco di Messina – Mi sono dimesso da deputato regionale per stare e lottare in trincea facendo il Sindaco di Messina e non posso accettare che la politica dei palazzi palermitani, ben pagata ed osannata, calpesti i diritti dei bambini e dei ragazzi speciali e delle rispettive famiglie anche gettando sul lastrico migliaia di lavoratori. Se entro questa settimana la situazione non si sbloccherà marceremo uniti su Palermo per fanculizzare i parassiti della blasonata politica“.

Ha scritto proprio così: fanculizzare i parassiti della blasonata politica. Ma aveva già fatto anche di meglio qualche ora prima sempre su Facebook: “Presidente MUSUMECI piuttosto che continuare a romperci i maroni con i migranti (fatti e non parole grazie!) perché non risolvi la paradossale vicenda degli studenti affetti da disabilità che resteranno privi di assistenza igienico personale ?”

“Me ne fotto della sentenza che ha affermato che la competenza è dello Stato e quindi del ministero della pubblica distruzione perché non è un servizio che possono svolgere i cosiddetti “bidelli”. Tra poco sarò a Palermo anche io per mandarvi a fare in culo caro presidente MUSUMECI. Per sviare l’attenzione della gente sulle incapacità del tuo governo ogni mattina ci parli dei migranti che scappano dai lager – hotSpot (Stato assassino della Sicilia) ma non ci parli dei giovani che fuggono dalla Sicilia o delle famiglie con bambini e ragazzi speciali che avete abbandonato per il solo melodramma delle competenze. Nello smettila con la manfrina politica ed occupati dei problemi reali dei Siciliani perché ora ci hai rotto la M …!”

E la politica si affida al capogruppo di Db Alessandro Aricò che gli risponde dando dunque ai suoi post dignità di polemica politica “Ancora una volta Cateno De Luca si è esibito nella sua principale specialità: il turpiloquio nei confronti del governatore Nello Musumeci. Lo ha fatto con un ennesimo post imbarazzante e pieno zeppo di un linguaggio non degno di nessuno, tanto meno di un sindaco. Anche stavolta gli si è ritorto contro, come dimostrano i numerosi commenti di condanna: “Si può argomentare con parole forti, ma non volgari”, sottolinea ad esempio un visitatore della pagina facebook di De Luca. Purtroppo dobbiamo rassegnarci all’evidenza: l’attuale sindaco di Messina non sa argomentare nella sostanza e sa solo essere volgare nella forma”.

Un invito a nozze per il ‘sindaco dei siciliani’ che la sua protesta l’aveva manifestata anche con un comunicato stampa dai toni più sobri. Ma la risposta di Aricò riporta l’attenzione sui post e così de Luca, si mette il vestito buono per Palazzo dei Normanni e gli risponde stavolta a mezzo stampa ““Meglio essere volgari nel linguaggio che esserlo perennemente nel ruolo istituzionale, intepretato da questi personaggi in cerca d’autore. Ringrazio il maggiordomo politico del Presidente Musumeci, l’onorevole Aricò, ma di lui i siciliani non hanno nessuna traccia di azioni concrete di buona amministrazione. Lo ringrazio inoltre perché mette ancora in evidenza come noi sindaci, in trincea sul territorio, siamo in balia delle problematiche e delle nefandezze create dagli inquilini dei palazzi palermitani, che continuano a danzare mentre la Sicilia sprofonda nel baratro”.

La campagna elettorale del sindaco dei siciliani è ufficialmente aperta. Nei prossimi due anni o poco più ne vedremo ancora parecchie e, come si suol dire, delle belle

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