Ha tentato di introdurre della droga in carcere Pagliarelli di Palermo ma gli agenti della polizia penitenziaria lo hanno sorpreso e arrestato. A darne notizia è il sindacato autonomo polizia penitenziaria Sappe.

“La polizia penitenziaria del Comando di Palermo Pagliarelli “Antonino Lorusso” ha arrestato in flagranza di reato la convivente di un detenuto recluso per rapina. La donna ha infatti tentato di introdurre, attraverso il servizio “buca pranzi”, un quantitativo di sostanza stupefacente, 15 grammi di hashish, suddiviso in 12 stecche. La droga era stata nascosta dentro la cucitura di un jeans.

La donna, con precedenti per spaccio, è stata arrestata”, commenta il segretario nazionale Sappe della Sicilia Calogero Navarra.

Donato Capece, segretario generale del Sappe, esprime il suo apprezzamento per la professionalità dimostrata dal Personale di Polizia Penitenziaria di Palermo e ricorda che nella Relazione annuale 2020 della Direzione centrale per i servizi antidroga (Dcsa), che traccia l’andamento del narcotraffico in Italia e, di conseguenza, descrive il consumo di sostanze illecite da parte degli italiani, è emerso che “continua, per il terzo anno consecutivo, il trend crescente delle morti per overdose che, con un ulteriore incremento pari a 37 unità raggiunge quota 373, con un aumento dell’11,01% rispetto all’anno 2018. In oltre la metà dei casi, la causa del decesso è da attribuire al consumo di oppiacei (169 casi all’eroina, 16 al metadone, 1 al fentanil, e 1 alla morfina).

Dal 1973, anno in cui hanno avuto inizio le rilevazioni in Italia sugli esiti fatali per abuso di droga, sono complessivamente 25.780 i morti causati dal consumo di stupefacenti. L’andamento in atto è un fenomeno estremamente preoccupante, sul quale gli analisti e gli esperti delle diverse discipline dovranno continuare ad interrogarsi per individuare le cause e porre un argine non solo sul piano della repressione del traffico e dello spaccio”.

Capece ricorda infine che “la Polizia Penitenziaria è quotidianamente impegnata nell’attività di contrasto alla diffusione della droga nei penitenziari per adulti e minori. Il numero elevato di tossicodipendenti richiama l’interesse degli spacciatori che tentano di trasformare la detenzione in business