Il Movimento 5 Stelle detta le regole per continuare a sostenere la causa della candidata uscita fuori dalle Presidenziali dello scorso luglio, Caterina Chinnici. Più che regole però si tratta di temi, i temi che stanno a cuore da sempre al movimento fondato da Beppe Grillo. Le tematiche sono tornate in auge dopo lo strappo col governo nazionale e sono state ricordate nel corso del vertice organizzato in un grande albergo palermitano, a cui ha partecipato, in remoto, anche il capo politico Giuseppe Conte. Uno tra i tanti temi è il “no ai termovalorizzatori in Sicilia”.

I nodi e i temi cari ai Cinquestelle

Continuare a restare nella coalizione con il centrosinistra o andare da soli? Un bel dilemma per i Pentastellati che mettono i paletti nei rapporti con i dem. “La riunione plenaria del M5S Sicilia insieme a Giuseppe Conte, tenutasi ieri sera, ha scelto di sottoporre alla coalizione un documento nel quale verranno indicati punti non negoziabili: tutela dell’ambiente, economia circolare, sanità pubblica, inclusione sociale”. Questa la nota che viene fuori dopo il vertice grillino avvenuto nel capoluogo siciliano. “Dopo i fatti di Roma è giusto interrogarsi sulla tenuta della alleanza anche in Sicilia – si legge ancora –  Dobbiamo essere cauti. Per questo abbiamo elaborato questa proposta, che il nostro referente regionale Nuccio Di Paola sottoporrà agli alleati e alla candidata presidente Caterina Chinnici”.

“Accordo sui nostri temi”

Ma quali sono i temi a cui i Cinquestelle non vogliono rinunciare? Si legge in un post di Giampiero Trizzino, scritto proprio dopo la riunione palermitana. Trizzino parla di “battaglie che hanno segnato la vita dei portavoce del MoVimento 5 Stelle Sicilia nei lunghi dieci anni di lavoro all’Assemblea regionale siciliana”. Tra i temi quello dell’acqua pubblica, delle trivellazioni petrolifere, le azioni contro disastri ambientali delle industrie, la gestione rifiuti, le leggi contro l’abusivismo edilizio e l’aggressione del cemento selvaggio. “Se di accordo si deve parlare – aggiunge Trizzino -, allora lo si faccia sui nostri temi. Chiederemo a Caterina Chinnici e a coloro che hanno siglato il patto delle primarie di giugno di essere netti, perché la nostra storia non è negoziabile”.

No agli inceneritori

Il “no” agli inceneritori è uno dei nove punti che il M5s sta definendo e che sottoporrà agli alleati. Anzi a Caterina Chinnici: è la vincitrice delle primarie del 23 luglio per il movimento di Conte “la garante”, perché, “l’alleanza progressista non esiste più dopo che il Pd ha deciso di romperla al livello nazionale”. Serve dunque “un nuovo patto” e “i nove punti che stiamo definendo – spiega il referente regionale del M5s Nuccio Di Paola – saranno dirimenti per proseguire”. Altrimenti, aggiunge Di Paola, “faremo altre scelte”. Il piano b è delineato: il M5s correrà con un proprio candidato. Il nome più scontato sarebbe quello di Barbara Floridia, giunta alle spalle della Chinnici alle primarie.

Il silenzio di Conte

La riunione organizzativa dei pentastellati tenuta ieri ha visto la partecipazione in remoto di Giuseppe Conte che pure non ha sciolto il nodo del mantenimento o meno dell’alleanza siciliana. Se nelle dichiarazioni ufficiali Conte continua a ribadire che non si può andare separati a Roma e uniti a Palermo, è vero anche che qui si è fatto un percorso che ha portato alle primarie e alla scelta di un candidato comune e adesso la separazione è più dolorosa. Ma la scelta dovranno farla gli attivisti qui in Sicilia.  “Come ha detto il presidente Conte in collegamento da remoto – ha detto Nuccio Di Paola -, il nostro campo sarà quello giusto. Dobbiamo far pesare, come ha sottolineato Conte, i nostri principi, i nostri valori, la nostra ferrea intransigenza sui temi”.

“Da pazzi anche solo parlare di votare la Chinnici”

Tra gli attivisti però c’è chi è proprio contrario all’alleanza coi Democratici. In un post sui social la deputata, del Movimento 5 Stelle, Angela Raffa, evidenzia tutta la propria contrarietà. “Io credo che sia da pazzi anche solo parlare di votare la Chinnici”, dice. “Se uno rompe la coalizione, di quale accordo stiamo parlando? I contratti valgono per tutti, noi rispettiamo il candidato vincitore perché tutti ci siamo impegnati a rispettare la coalizione. Non mi pare sia così. Solo gli stupidi rispettano gli obblighi di un contratto senza pretendere che gli altri facciano lo stesso. La maturità, la serietà, il rispetto degli impegni presi dovremmo essere noi a chiederne conto a chi è mancato ed ha distrutto la coalizione con modi e toni, quelli usati pubblicamente da Letta che sono stati, tra le tante… diciamo così.. anche poco eleganti”.

La Raffa ricorda le parole di Conte

“Come andremo a Roma, andremo a Palermo”. Queste le parole del capo politico Conte dei giorni scorsi. “Ma veramente si sta pensando di fare il contrario di quello che soli pochi giorni fa abbiamo dichiarato?”, sottolinea. Poi l’affondo alla chinnici. “E’ dal famoso 21 luglio della fiducia a Draghi che non proferisce parola. Dal Pd abbiamo ricevuto solo le parole irrispettose e dure di Letta. Ma che stiamo facendo? Basta! Andiamo per la nostra strada. Pensare oggi di votare la Chinnici è un suicidio”.

Articoli correlati