E’ stato realizzato nei giorni scorsi il cortometraggio “Eroi per sempre”, manufatto cinematografico con il chiaro intento di schierarsi a favore della cultura per la legalità. Si tratta della storia di una classe di ragazzi di terza media il cui desiderio, tra i banchi di scuola, è quello di poter realizzare, con il loro contributo professionale che verrà di lì agli anni successivi, una società migliore, consapevoli che è proprio in questa fascia d’età, all’interno delle mura scolastiche, che nasce quell’impegno per gli studi che anticipa, in qualche modo, la dedizione civile dei futuri cittadini.

La pellicola è stata girata nei locali dell’Istituto Tecnico Professionale “L. Einaudi” di Palermo, grazie alla cortese disponibilità della Preside, prof.ssa Maria Rita Di Maggio.

Tra gli attori protagonisti, Roberto Romano (nel ruolo di Preside), Valentina Mazza (che interpreta una docente d’italiano), Piero Garonna (nei panni d’un sacerdote) e il piccolo Roberto Chimento (alla sua seconda esperienza, ndr) che impersona un padre Puglisi ancora adolescente.

Sì, perché in quella classe tra futuri magistrati, poliziotti e carabinieri, un bambino neoiscritto esclama che vorrà prendere i voti religiosi alla domanda rivolta dal Preside su cosa voler fare da grandi.

Il cortometraggio, ancora in fase di montaggio in questi giorni, sarà proiettato anche al Tribunale di Palermo e avrà modo di partecipare a dei festival appositamente dedicati ai corti.

Abbiamo intervistato Roberto Romano, attore palermitano, nonché direttore artistico della neo Associazione Culturale sulle Ricerche e il Teatro Popolare “Ligabue”, che aveva già svelato alla nostra Redazione di aver lavorato con il piccolo Chimento in “D(e)ad and me”, insolito cortometraggio horror alle nostre latitudini, per la produzione a cura di Kalama Film (regia di Fabrizio La Monica, ndr).

Romano, che ha già collaborato in altri corti (nel 2017, in “L’amico invisibile”, per la regia di Simona D’Angelo; quest’anno, inoltre, in “Fino all’ultimo respiro” e “Racconti di un esecutore”, entrambi diretti da V. Aiello), ci svela come “Eroi per sempre” abbia avuto il pregio di offrire ai ragazzi una suggestione autentica di come concretamente offrire la propria adolescenza in una maturità che metta a frutto il benessere sociale e l’impegno civile. In un eroismo che fa esclamare ad uno dei ragazzi come la “mafia sia una montagna di merda” (per dirla con le parole di un’antimafia rock di Peppino Impastato).

“Eroi per caso”, per la regia di Francesco Gallo, è stato curato da Matteo Di Fiore (riprese, montaggio e musiche) ed Esdra Sciortino (fonico). Costumi e P.R. a cura di Sabrina Tevere.