“Al neonato governo Schifani facciamo gli auguri di buon lavoro. Ma con schiettezza facciamo notare al presidente che serve un radicale cambiamento di rotta. Soprattutto nel metodo. Non dimentichi, Schifani, che senza un confronto ordinato e non casuale con le parti sociali, non si può governare”.

La posizione della Cisl

Così Sebastiano Cappuccio, segretario della Cisl Sicilia, in occasione del giuramento all’Ars della nuova giunta regionale. “Invitiamo il governatore, come prima mossa – le parole del segretario – a riunire attorno a un tavolo gli attori a vario titolo della vita economica e sociale dell’Isola per far fronte assieme, con tempestività e puntualità, alle tante emergenze”.

“Cambio di passo”

Ma serve andare avanti “seguendo la strada del dialogo. Non quella perdente dell’uomo solo al comando che porterebbe istituzioni e società in un vicolo cieco”. “Fin dalla sua elezione – continua Cappuccio – abbiamo manifestato al presidente Schifani la nostra volontà di confronto su ogni tema di pregnante interesse”: dal caro-energia allo sviluppo industriale, dalla sanità al welfare, dai trasporti alle infrastrutture, dal Pnrr alla programmazione dei fondi Ue. “All’intero governo, adesso, la Cisl mette a disposizione il suo cantiere di proposte, iniziative, interventi concreti. “Ma ci aspettiamo che già dai prossimi giorni Palazzo d’Orleans assuma una postura non episodica di ascolto. E una linea tesa al confronto su linee di indirizzo, priorità, risorse, tempi. Noi siamo pronti”.

Subito un confronto, la posizione della Uil

“Auguriamo buon lavoro al nuovo governo regionale. Confidiamo, adesso, che si parta subito con un confronto per affrontare le tante emergenze, trovare le soluzioni e dare finalmente riposte concrete ai siciliani”. Così Luisella Lionti, segretaria generale della Uil Sicilia, dopo il giuramento all’Ars della nuova giunta: “Siamo da sempre pronti al dialogo ma nello spirito di quella sfida delle cose concrete che abbiamo lanciato ai candidati in campagna elettorale e ribadiamo adesso con più forza. Tante le vertenze aperte: dalle infrastrutture al welfare, dalla sanità di prossimità ai rifiuti senza dimenticare investimenti, macchina amministrativa, Pnrr e sicurezza del lavoro. Chiediamo di poter discutere concretamente di politiche sociali e politiche attive del lavoro. Senza, peraltro, dimenticare che di lavoro si continua a morire”.

 

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