L’inchiesta che ha portato ai domiciliari l’assessore di Santa Flavia e il consulente della società romana, Salvatore Vincenzo Sucato, nasce proprio dal centro in provincia di Palermo.

Un legale rappresentante di una società che aveva realizzato progetti e appalti per diverse amministrazioni non riesce ad essere pagato. Il 15 settembre dello scorso anni va dai carabinieri per denunciare quanto stava avvenendo proprio in alcuni comuni della provincia.

La sua società aveva curato la progettazione degli impianti di depurazione di Palermo-Acqua dei Corsari, Palermo-Fondo Verde, Santa Flavia, Cefalù Presidiana Sant’Antonio, Trabia e Trappeto, lamentava le attività dilatorie della Regione Siciliana, in particolare dal Dipartimento delle Acque e dei Rifiuti dell’Assessorato Energia e Servizi di Pubblica Utilità, e dai Comuni competenti per procrastinare sia i pagamenti dell’attività di progettazione che l’espletamento delle necessarie gare d’appalto.

Tra questi il legale rappresentante incontrò proprio l’assessore Salvatore Vincenzo Sucato. Il rappresentante legale esponeva l’assessore dopo numerosi solleciti verbali e scritti per i dovuti adempimenti amministrativi nell’aprile del 2014 lo aveva convocato non nella sede istituzionale, ma presso il Café Nobel, a Palermo in viale Francesco Scaduto, luogo spesso utilizzato dal Sucato per i suoi incontri.

In quella circostanza, l’assessore Sucato gli aveva riferito dei suoi gravosi impegni finanziari connessi all’oneroso acquisto di un immobile e che le procedure di liquidazione dei compensi dovuti nonostante il riconoscimento del debito da parte del Comune – avrebbero potuto essere lunghe e richiedere anche sette mesi. Alla sua osservazione che era già maturato un ritardo di oltre quattro anni nel pagamento, il Sucato aveva risposto che si trattava di operazioni delicate da gestire con attenzione.

“Presenterò un provvedimento di revoca della nomina di assessore di Salvatore Vincenzo Sucato che aveva le deleghe agli affari costituzionali, tutela del territorio, lavori pubblici, sicurezza, servizi a rete, protezione civile, beni confiscati”.

Lo dice il sindaco di Santa Flavia Salvatore Sanfilippo. “Sto apprendendo solo adesso della notizia e mi attiverò immediatamente per revocare l’incarico”.

“La sospensione del dirigente regionale coinvolto nell’inchiesta della magistratura per una presunta mazzetta relativa a un impianto fotovoltaico in Sicilia, arriva qualche mese dopo la decisione dell’amministrazione regionale di trasferire altrove il dirigente in questione, che già da tempo non è più in servizio presso l’assessorato all’Energia. I provvedimenti adottati oggi dagli inquirenti e dalle forze dell’ordine, a cui va il mio ringraziamento, sono la conferma dei sospetti che ci avevano spinti a disporre il trasferimento e la dimostrazione che il sistema interno di controllo e vigilanza ha funzionato.

Il settore dell’energia in Sicilia fa purtroppo gola anche a chi persegue interesse illeciti e per questo motivo, sin dal mio insediamento, ho tenuto alta la guardia. L’auspicio è che anche le altre segnalazioni inviate alla Procura, nel corso di questi anni, trovino celermente riscontro”. Lo dice l’assessore regionale all’Energia Vania Contrafatto.