Due anni di reclusione per Giuseppe Volante, 9 mesi ciascuno per coloro che avrebbero usufruito delle sue promesse: l’agente di polizia penitenziaria Giuseppe Moreci, Antonino Giuca, Mariano Baiazzo, Giuseppe Sudano e Giuseppe Piscitello. Richieste di assoluzione per Salvatore Calafato, Giuseppe Vuono e il maresciallo dei carabinieri Emanuele Brucato. Solo le richieste avanzate dai pm nell’ambito del processo sulla presunta corruzione elettorale a Termini Imerese (Pa) davanti al giudice monocratico Fabio Stuppia.

Quei 349 voti li avrebbe ottenuti offrendo e promettendo. Questa l’accusa della Procura di Termini Imerese mossa a Giuseppe Volante, uomo di fiducia dell’ex senatore Beppe Lumia. Ieri, nel corso del processo, come racconta il Giornale di Sicilia oggi in edicola, è stato il momento della requisitoria con le relative richieste di condanna.

L’inchiesta giudiziaria, condotta dalla stazione dei carabinieri, aveva evidenziato un presunto “disegno criminoso” che avrebbe messo in atto Volante al fine di “ottenere il voto elettorale per sé e/o per altri”. In quella tornata, egli era candidato al Consiglio comunale in coppia con Angela Campagna nella lista del Pd che appoggiava l’elezione a sindaco di Salvatore Burrafato.

Diversi i fatti importanti dell’inchiesta, emersi dalle domande poste dal pm Luisa Vittoria Campanile. Alle elezioni amministrative del 2014 a Termini Imerese, Volante era candida­to al Consiglio comunale in coppia con Angela Campagna nella lista del Pd che appoggiava l’elezione a sin­daco di Salvatore Burrafato. E per ottenere voti sarebbero scattate le promesse e forse le ingerenze, come nel caso di una domanda di trasferimento presentata dall’agente di polizia penitenziaria Giuseppe Moreci e dal maresciallo dei carabinieri Emanuele Brucato.

Destinatari di altre promesse sarebbero stati Antonino Giuca, Giuseppe Vuomo, Mariano Baiazzo, Giuseppe Sudano, Giuseppe Piscitello e Salvatore Calafato. Proprio Calafato, interrogato, aveva detto di essersi rivolto nel maggio 2014 a Lumia per chiedere aiuto a trovare un impiego e che l’ex senatore, dicendogli che lo avrebbe agevolato in qualche modo, gli aveva detto di rivolgersi a Volante quale suo referente invitandolo ad aiutarlo e sostenerlo nella campagna elettorale.

Lumia ha riferito al giudice di aver ricevuto durante la campagna elettorale diverse richieste di interessamento soprattutto in ambito lavorativo, a volte inoltrate a mezzo e-mail, che non venivano lette da lui ma dalla sua segreteria. Angela Campagna, eletta poi presidente del Consiglio Comunale e Lumia erano risultati estranei ai fatti a conclusione delle indagini. Ma il capitano Gennaro Petruzzelli, all’epoca comandante della stazione dei carabinieri di Termini Imerese, ha sostenuto che l’ex senatore del Pd gli avrebbe chiesto un incontro per conoscere gli sviluppi della vicenda giudiziaria che riguardava Volante e se fosse stato il caso che quest’ultimo si dimettesse da consigliere.