C’è un nuovo assessore nella giunta Musumeci ma anche un nuovo problema nella maggioranza alla Regione. O almeno un problema vecchio che si ripresenta, stando all’interpretazione delle scelte di oggi data dagli alleati di Musumeci.

Musumeci sceglie uno dei suoi per completare la giunta

Non ha aspettato la fine del percorso verso le amministrative come aveva annunciato. Il presidente della regione Nello Musumeci ha nominato il nuovo assessore regionale alla Formazione professionale e all’Istruzione completando la giunta regionale che era rimasta con 11 assessori su dodici.

Nominato Alessandro Aricò di Diventerà Bellissima

Il nuovo assessore è Alessandro Aricò, esponente di Diventerà bellissima, il movimento proprio di Musumeci, del quale era, fino ad oggi, deputato e presidente del gruppo parlamentare. La delega è stata firmata poco dopo le 13 dal presidente della Regione Nello Musumeci che aveva tenuto per se l’incarico per due mesi e mezzo circa.

Succede a Roberto Lagalla

Di fatto Aricò succede a Roberto Lagalla, il candidato sindaco del centrodestra a Palermo, che aveva lasciato l’incarico tenuto per oltre 4 anni, lo scorso 31 marzo, per candidarsi a sindaco. Fra Lagalla e Aricò sono passati solo poco più di due mesi di interim nelle mani di Musumeci.

Porta sbattuta in faccia agli alleati

La reazione è educata ma politicamente veemente da parte di tutti gli alleati, FdI esclusa. “La nomina di Alessandro Aricó – persona rispettabilissima – ad assessore alla Formazione alla vigilia delle elezioni Amministrative non è solo inopportuna da un punto di vista politico ma conferma, qualora ve ne fosse bisogno, la deriva presa da Musumeci che sceglie ancora una volta il modello dell’uomo solo al comando piuttosto che il dialogo con chi lo ha eletto e sostenuto” si legge in una note firmata da Nino Minardo (Lega), Gianfranco Miccichè (FI), Massimo Dell’Utri, (Noi con l’Italia) e Roberto Di Mauro (Autonomisti).

Adesso la spaccatura sembra completa e definitiva e non mancherà di esplodere nelle scelte che si dovranno fare all’indomani delle amministrative