Carlo Calenda arriva in Sicilia a sostegno della candidatura a sindaco di Fabrizio Ferrandelli e lancia la sfida alle due grandi coalizioni opposte. Lo fa in una conferenza stampa convocata nella sede elettorale dell’esponente di +Europa-Azione. Locali che, ricorda Ferrandelli, sono stati donati da alcuni commercianti di via Roma piegati dalla crisi. Un contesto nel quale l’esponente nazionale non ha lesinato critiche, in particolare nei confronti di Roberto Lagalla e Francesco Boccia.

L’attacco di Calenda a Lagalla

Il primo affondo di Carlo Calenda riguarda la candidatura di Roberto Lagalla, sul quale il leader di Azione fa un ragionamento di opportunità politica. “La sua lista la conosciamo: Cuffaro, Romano, Dell’Utri. Poi possono esserci altri nomi, ma quella è la sua lista. Palermo ha già visto queste cose altre volte. Per quanto penso che chi ha scontato la sua pena, lo ha fatto fino in fondo, questo non vuole dire che due persone condannate per reati collegati alla mafia siano dei sostenitori appropriati per far rinascere la città. Lagalla è quello che è: ovvero la persona che sta davanti a Miccichè, Cuffaro, Romano e Dell’Utri. I palermitani le conseguenze le sanno, le conoscono. Ciò perchè hanno vissuto periodi storici molto tristi quando queste persone erano al Governo”.

“Reddito di cittadinanza? Si ma bisogna riformarlo”

A domanda specifica, l’esponente di Azione puntualizza la propria posizione relativa al reddito di cittadinanza, ribadendo la propria posizione favorevole in merito al tema del salario minimo. “Io sono favorevole al reddito di inclusione, oggi reddito di cittadinanza. Per farlo funzionare bisogna assolutamente che la ricerca del lavoro passi per le agenzie private. Chi percepisce il sussidio, deve fare lavori socialmente utili. Questo istituto non lo pago solo io, ma tutti i cittadini. E’ un impegno grosso da un punto di vista privato. Se non vuoi lavorare, non devi prendere il reddito. Poi, sono favorevole ad aumentare, tra 7 e 8 euro l’ora, facendo il salario minimo legale. Non possiamo però pensare che la soluzione ai problemi della Sicilia sia il sussidio per sempre”.

Non mancano le stoccate agli ex colleghi di coalizione, in particolare a Francesco Boccia e al PD. “Questa è la proposta che facciamo – prosegue Calenda -. Il resto dovreste chiederlo a Boccia, che dice che noi vogliamo eliminare il reddito di cittadinanza, quando nel 2018 lui lo definiva un imbroglio fatto male che andava cancellato. Ognuno usa le cose a seconda dell’opportunità. Noi siamo d’accordo per un reddito per chi non riesce ad arrivare a fine mese, ma si deve lavorare”.

Ferrandelli crede nel ballottaggio

Si dice convinto dei suoi mezzi Fabrizio Ferrandelli che, durante il confronto dei giornalisti, si lascia andare ad una previsione ottimistica.  “Noi siamo già al ballottaggio. Quello che sta accadendo in città, mentre noi giriamo strada per strada, è che i palermitani hanno perfettamente capito cosa sta accadendo. Un’accozzaglia di forze politiche che si mettono insieme con un patto di potere pensando che le poltrone possano tenere unita una coalizione. Presentando una Giunta che manca solo Totò Schillaci e sembra Italia 90, senza nessuna immagine di prospettiva. Ci sono candidati che mi chiamano di continuo per fare il vuoto disgiunto, perchè si sentono intrappolati all’interno di una coalizione che non li rappresenta”.

La parentesi Cuffaro

Rispondendo ai cronisti, Ferrandelli ricorda la sua precedenza elettorale di cinque anni fa e i relativi appoggi. “Nel 2017 quando mi candidai sindaco ho compiuto un grande errore, quello che per affermare idee e visioni si potesse accettare qualche piccola scorciatoia e il supporto di qualche lista elettorale. Cuffaro diede una indicazione di voto su di me, ma accettare liste da lui composte è altra cosa. Comunque quella valutazione sbagliata l’ho pagata“.

Sull’aggressione a Forello ed Argiroffi

Non manca una battuta in merito a quanto accaduto ieri alla scuola Franchetti, con protagonisti i consiglieri di “Oso” Ugo Forello e Giulia Argiroffi. Una vicenda sulla quale è arrivata in serata la solidarietà dello staff di Roberto Lagalla, che il candidato di +Europa-Azione-Oso non ritiene però sufficiente.

L’unica solidarietà che mi sento di dare è ai lavoratori della Reset, che vengono utilizzati inopportunamente per operazioni di campagna elettorale. Conosco bene la Partecipata, perchè me ne sono occupato negli anni e me ne occuperò da sindaco garantendo servizi e diritti a questi lavoratori, resi da una politica bieca, di cui Lagalla è rappresentante, carne da macello. E’ chiaro che i lavoratori non vanno lì di propria volontà, ma dietro un ordine di servizio. Quella criticità che è sorta è per la paura di un provvedimento disciplinare che potesse mettere a repentaglio un posto di lavoro. La violenza va recriminata. Con Ugo e Giulia abbiamo parlato con i lavoratori in oggetto. Non condividiamo il comportamento di chi gestisce i lavoratori per campagna elettorale.