• A Monte Pellegrino in arrivo progetto per il versante sul Parco della Favorita
  • Indagini sulle pareti rocciose che sovrastano il Parco
  • Obiettivo prevenire possibili crolli

Possono partire i rilievi e le indagini sulle pareti rocciose che sovrastano il Parco della Favorita di Palermo: un’attività indispensabile per progettare subito dopo i lavori necessari a metterle in sicurezza. L’Ufficio contro il dissesto idrogeologico, guidato dal presidente della Regione siciliana Nello Musumeci, continua a ritmo spedito nell’operazione di consolidamento di Monte Pellegrino.

Fondi per  400 mila euro

Sono ben otto gli interventi programmati dalla Struttura commissariale diretta da Maurizio Croce che riguardano il promontorio che si affaccia sul golfo di Mondello e anche per questo versante, che fiancheggia i viali Margherita Savoia e Diana, si attende adesso che i professionisti incaricati portino a termine quanto previsto dal bando della gara appena aggiudicata. Il raggruppamento fa capo alla Sering Ingegneria e ha a disposizione un budget di 400 mila euro. L’obiettivo è quello di prevenire possibili crolli e annullarne, in ogni caso, le conseguenze. Ecco perché, oltre a bloccare i massi instabili da individuare con accurate ispezioni, sarà necessario prevedere la collocazione di barriere elastiche a medio e alto assorbimento di energia.

Interventi anche a Monte Gallo

E’ stata aggiudicata la progettazione esecutiva relativa all’intervento di mitigazione del rischio di crollo dal costone del versante nord est di Monte Gallo a Palermo. A eseguire le indagini geologiche e geotecniche e tutti i rilievi sarà un raggruppamento temporaneo di professionisti coordinato dalla Pro-Geo. Questo il risultato della gara, bandita dall’Ufficio contro il dissesto idrogeologico, guidato dal presidente della Regione Nello Musumeci. Il tratto interessato è quello che a Mondello va da Pizzo Coda di Volpe al faro di Capo Gallo. L’obiettivo è quello di mettere in sicurezza le pareti rocciose che sovrastano Capo Gallo: due chilometri di montagna che hanno fatto registrare il distacco di blocchi lapidei, con danni a strutture e pericoli per i cittadini. Fra le soluzioni tecniche previste in un sito ad alto rischio e che è abitato, in alcune sue parti, anche d’inverno, la realizzazione di imbracaggi con reti e funi fissate con chiodature e un sistema di barriere paramassi di tipo elastico e ad alto assorbimento di energia che proteggeranno le ville sottostanti.