Mentre a San Giuseppe Jato (PA) si consolida l’ex Cava Tarina, a Bisacquino si interviene in una importante arteria stradale. In particolare, dopo che si è confermata al primo posto della graduatoria, anche dopo le verifiche post gara, l’impresa napoletana Cicas srl può cominciare i lavori di consolidamento del costone roccioso che minaccia una parte dell’abitato di San Giuseppe Jato. Si tratta di un’area dove fino a una trentina d’anni fa era attiva una cava la cui attività di estrazione ha reso pericolante l’intero versante, caratterizzato da un’intensa fratturazione e dalla presenza di numerosi blocchi instabili di varie dimensioni.

Una situazione di pericolo della quale si è occupato l’Ufficio contro il dissesto idrogeologico, guidato dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci. La Struttura commissariale diretta da Maurizio Croce ha consumato tutti i passaggi che hanno consentito di arrivare alla realizzazione delle tanto attese opere di messa in sicurezza. Queste consisteranno, principalmente, nella realizzazione di una serie di barriere paramassi per contrastare eventuali crolli, mentre mediante funi d’acciaio, tiranti e chiodature, saranno fissati in parete tutti i massi pericolanti. Saranno utilizzati, inoltre, alcuni pannelli di rete ad alta resistenza.

A Bisacquino, invece, è possibile pronunciare la parola fine su una vicenda che non pochi problemi ha creato in questi lunghi anni. E questo perché la Struttura contro il dissesto idrogeologico l’ha affrontata, programmandone la soluzione e avviando l’opera. Stiamo parlando della piena funzionalità di via Quaranta, un’arteria di importanza strategica per tutta l’area, se si considerano i collegamenti con i vicini paesi di Chiusa Sclafani e di Giuliana.

Gli Uffici di piazza Ignazio Florio diretti da Maurizio Croce hanno infatti definito l’aggiudicazione della gara al Consorzio stabile Geco Scarl di Anzio – in forza di un ribasso del 25,8 per cento e con un importo di due milioni e centomila euro – e il cantiere può ora aprire i battenti. I lavori sono attesi da tutto il comprensorio, perché restituiranno piena e sicura fruibilità ai luoghi, attraversati da questa bretella stradale che una serie di frane ha danneggiato pesantemente, provocando un vero e proprio isolamento e costringendo l’utenza a disagevoli percorsi alternativi.

Il progetto consiste nel recupero della viabilità dell’intero asse, con eliminazione delle infiltrazioni d’acqua presenti. Prevista la costruzione di una paratia di pali a ridosso del ciglio stradale e sino alla strada provinciale 35. Inoltre, un ponte della lunghezza di dieci metri, in un’unica campata, consentirà di attraversare il torrente Monte Peloso. Si provvederà, altresì, al riposizionamento dei guard rail e al rifacimento della pavimentazione stradale. Per la sistemazione dell’alveo del canale verranno collocate delle gabbionate. Il tracciato verrà infine dotato di un impianto di illuminazione pubblica con lampade a Led.

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