“Da donna fare impresa in Sicilia significa avere fede, credere profondamente in ciò che si fa, amare il territorio, avere tenacia, volere lanciare un messaggio: tutto si può fare nonostante le enormi difficoltà”, così Martina Ciaccio, la designer siciliana che ha da poco lanciato la sua linea di gioielli, ha spiegato il suo progetto, che nasce in Sicilia e si ispira alle forme naturali che fanno parte del territorio. La linea di monili prende il nome di “DUCI”, e sono stati progettati dall’artista prendendo spunto principalmente dal fico d’india: “Ho scelto il fico d’india – ha affermato la designer – perché è senz’altro simbolo della nostra Sicilia e sicuramente ha delle linee che sono intriganti per un progettista, per via della sua forma ovoidale, che si presta certamente ad essere rivisitata e ad essere armonizzata con estrema facilità”.

Il progetto nasce grazie all’attività di accompagnamento alla creazione di imprese culturali e creative previste dal bando B.Crezi, mediante l’iniziativa congiunta del Consorzio ARCA e Clarc (Centro Laboratorio Arti Contemporanee), con il supporto di Fondazione con il Sud e del Comune di Palermo. “Bisogna anche unirsi in squadra – ha aggiunto Martina Ciaccio – ed io ho avuto la fortuna di trovare il Consorzio ARCA che ha sposato la mia idea e mi ha voluto seguire ed è stato fondamentale. Tutto ciò ha anche consentito di accorciare i tempi: in sei mesi la start up è infatti cresciuta molto, arrivando fin qui”.

L’idea per il futuro è quella di allargare l’impresa anche oltre il territorio siciliano: “Intendo guardare oltre la sola città o la sola regione per due motivi principali: perché è un nostro dovere far conoscere la Sicilia nel mondo, è un territorio straordinario che per troppo tempo è stato boicottato; perché i nostri figli vanno via, invece devono essere gli altri a venire in Sicilia, abbiamo mille ricchezze, risorse, straordinarie bellezze, quindi è necessario andare fuori per fare in modo che si ritorni ad invitare il prossimo a conoscere la nostra terra. L’accoglienza è anche una caratteristica tipica del nostro essere”.