Come un anno fa, il mare restituisce panetti di hashish che si arenano sulle spiagge siciliane. Un altro pacco di droga è stato scoperto dai carabinieri, nel giro di pochi giorni, nel Trapanese.

Stavolta sul litorale di Pizzolungo. Un involucro perfettamente chiuso conteneva 300 confezioni di hashish: cellophane e nastro adesivo per rendere impermeabili 33 chili di stupefacente marchiato “Blue dream”. Venduto al dettaglio avrebbe fruttato circa 300 mila euro.

Qualche giorno fa un altro pacco, stesso peso e confezionamento, era stato trovato sulla spiaggia di Birgi Sottano. Un mistero lungo un anno perché altri cinque pacchi erano stati recapitati allo stesso modo a gennaio scorso tra Capo d’Orlando, in una frazione di Castelvetrano, a San Leone, in contrada Sbocca a Marsala e a Marinella di Selinunte.

Se prima si pensava al naufragio di una barca con un carico di droga, adesso si pensa che questo sia uno dei modi dei trafficanti per fare arrivare a destinazione i panetti senza rischiare troppo. Un imballaggio impermeabile, magari con un dispositivo gps in grado di monitorare il pacco. Anche su questa ipotesi si muovono le indagini di cinque procure siciliane: Agrigento, Trapani, Termini Imerese, Patti e Messina.

I magistrati si sono confrontati in questi mesi anche sul ritrovamento di quattro cadaveri con alcuni tatuaggi. Due sono stati identificati ed è sempre più remota la possibilità che siano collegati al presunto traffico di droga. La famiglia tunisina ha lanciato più volte appelli per la restituzione delle salme. Appelli al momento caduti nel vuoto.

“La fase dell’identificazione internazionale è molto complessa – dice l’avvocato Serena Romano che sta seguendo il caso dei corpi ritrovati nelle spiagge siciliane – Due sono stati identificati e sono due fratelli. Un altro è in fase di identificazione. Dei ritrovamenti se ne stanno occupando diverse procure. Una quarta salma trovata lungo le spiagge siciliane, non sembra fare parte del gruppo di sei giovani tunisini partiti alla volta della Sicilia. Mancano ancora all’appello tre corpi che non sarebbe mai stati ritrovati”.

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