Un carabiniere, avvocati e avvocatesse, odontoiatri, assicuratori. Ma anche ristoratori e figli di ristoratori di grido a Palermo.

Questo svelano le ultime indagini della squadra mobile diretta da Rodolfo Ruperti. Sono cinque gli spacciatori arrestati questa notte dai poliziotti della Narcotici, cinque giovani (già con precedenti penali specifici) organizzati in due gruppi.

Tutti chiamavano il call center della cocaina gestito da Stefano Macaluso, 32 anni, Antonino Di Betta, 27 anni, Danilo Biancucci, 27 anni, Giovanni Fiorellino, 25 anni; Alessandro La Dolcetta, 21 anni. Tutti chiamavano ai pusher.

E le telefonate erano dolci. S: Pronto? D: Ciao! S: Ciao caro, come stai? D: Tutto a posto… Tu? S: Tutto bene gioia… sono a casa, tu che fai? D: ma niente… qua in giro sono! S: Eh… che fa avvicini? D: Va bene dai… ti sto venendo a prendere. S: Eh? D: Ti sto venendo a prendere! S: O/c, quanto tempo, così inizio a prepararmi? D: Dieci minuti massimo! S: Va bene ok. D: Ciao gioia, ciao ciao ciao. S: Ciao ciao ciao!

In alcuni casi però la consegna non era gradita e così i toni restavano sempre amichevoli, ma l’ordine era perentorio. Cambiami questa partita di cocaina.

“Fai una cosa… ti vieni a prendere questa cosa… questa birra sbintata… perché così sango ‘ non ci siamopiù”, ed ancora, “No sango ‘ così non ci siamo, onestamente… ti rispetto, ti voglio bene, però se mi porti la ceres sbintata, non va bene sango'”, ed infine, “Te la faccio vedere sango ‘, niente…”.

Per tutti l’esigenza era una sola meglio stare “super sereni” e prendere un’altra dose di riserva, facendosela consegnare al “tennis” o al “bowling”.

C’è anche questo nelle intercettazioni delle indagini su un gruppo di pusher arrestati questa mattina. Secondo il pm Maurizio Agnello, che ha coordinato le indagini, spacciavano nella “Palermo bene” con numeri da record: 300 chiamate al giorno, oltre 22 mila quelle intercettate, 580 gli acquirenti “censiti”. Gli incontri erano per lo più nel centro di Palermo.

“Dove sei in giro?” ed ancora “Ci vediamo in via Mazzini?”, dicevano. “Va bene – rispondevano i pusher – dammi una decina di minuti e sono da te, ciao”. Si lavorava h24, con “massacranti” turni da dodici ore. Chi faceva la mattina e chi la notte.

Non ci si fermava mai. Tra i clienti ci sarebbero stati anche 15 avvocati, un assistente di volo e due titolari di esercizi di ristorazione del centro. Dai sequestri, è emerso che la cocaina era molto pura, con principio attivo sempre superiore al 76%.

Secondo le stime della Procura, gli acquirenti censiti sono 580, con minimo 80 richieste al giorno evase dai pusher (il doppio nei weekend). Sono 22 mila in tutto le telefonate registrate con oltre 5.500 messaggi.

(foto e video Marcella Chirchio)

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