La visita del ministro della Difesa a Palermo. Tanti i temi affrontati e gli incontri oggi a Palermo e in provincia per il ministro Lorenzo Guerini .

Il ministro accompagnato dal generale di corpo d’armata Teo Luzi, dal Comandante Interregionale “Culqualber”, Generale di Corpo d’Armata Gianfranco Cavallo  e dal viceprefetto di Palermo Anna Aurora ha deposto un omaggio floreale corona di fiori alla Stele di Capaci che ricorda l’eccidio  mafioso del giudice Giovanni Falcone della moglie Francesca Morvillo e degli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro.

E’ stata la prima tappa di una visita oggi a Palermo che è poi proseguita al comando regionale dei carabinieri e alla stazione dei carabinieri Palermo Uditore bene confiscato ultimo rifugio del latitante Salvatore Riina. Successivamente il ministro andrà alla Stazione Carabinieri di Palermo San Filippo Neri e successivamente la sede della Compagnia Carabinieri di Corleone.

“Accanto all’impegno che istituzioni svolgono e che devono continuare a svolgere prioritariamente per rispondere alle esigenze delle loro comunità, le forze armate hanno sempre dimostrato di avere la capacità e la disponibilità per dare una mano, per dare un aiuto.

Quindi con questo spirito le forze armante sono aperte a ogni forma di collaborazione che verrà richiesta nelle forme in cui deve essere richiesta, con le decisioni che devono essere prese nelle sedi istituzionali. Se ci sarà una richiesta di auto, da quelle sedi, l’aiuto non mancherà”.

Lo ha detto il ministro della Difesa Lorenzo Guerini rispondendo ai giornalisti in merito alla richiesta da parte del presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci di intervento dell’esercito per l’emergenza incendi nella regione di queste settimane.

Già ieri il ministro dopo l’ennesima operazione dei carabinieri aveva espresso tutto l’apprezzamento per il lavoro svolto dai militari nel contrasto a cosa nostra.

“La lotta alla mafia e a tutta la criminalità organizzata è un impegno prioritario dello Stato, delle Istituzioni, delle forze di polizia, della magistratura. E’ una battaglia condotta da tutta la società civile”. Lo ha detto il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, a proposito dell’ultimo blitz antimafia con 81 arresti nel Palermitano. “Risultati come quelli di ieri sono importanti perché – ha aggiunto il ministro – concretamente rappresentano un duro colpo alla mafia ma sono anche simbolicamente importanti perché danno la testimonianza a queste comunità che lo stato c’è, che è presente e che combatte la mafia”.
Un passaggio è stato fatto nell’apporto dato dalle Forze Armate nella lotta al Covid.
“C’è stato un contributo di tutte le forze armate per contrastare la pandemia, per superare l’emergenza sanitaria le forze armate hanno fatto il loro lavoro al fianco delle altre istituzioni e credo che lo abbiano fatto con grande capacità e professionalità”. Lo ha detto il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, incontrando i giornalisti nella caserma dei carabinieri “Uditore” di Palermo, ospitata in quella che era stata fino al 1993 l’ultima residenza del capo di cosa nostra, Totò Riina. Guerini, in visita istituzionale in Sicilia, ha firmato il registro delle presenze della caserma parlato con il comandante della stazione, al suo seguito anche il comandante generale dell’Arma, Teo Luzi.
“Gli italiani non possono che essere soddisfatti del lavoro che le forze armate hanno fatto. Anzi, devo dire che ricevo quotidianamente – ha aggiunto – molte testimonianze di affetto e di apprezzamento per il lavoro che hanno svolto e che stanno svolgendo ancora”.
Infine un passaggio alla missione italiana più importante degli ultimi anni. Missione italiana conclusa ma i problemi in Afghanistan restano.
“Vent’anni di presenza in Afghanistan sono la testimonianza della più importante missione a cui l’Italia ha partecipato dopo la seconda guerra mondiale. Ed è anche la più importante e la più lunga della Nato, la prima volta in cui si è fatto ricorso all’articolo 5 del Trattato. Quindi è stata sicuramente una missione molto importante che ci ha visti impegnati per 20 anni al fianco delle forze alleate per combattere il terrorismo e per rafforzare le istituzioni afgane”. Lo ha detto il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, in visita istituzionale a Palermo, incontrando i giornalisti a margine di una visita alla caserma Uditore dell’Arma dei carabinieri.
“C’è stata una decisione che è stata assunta in seno all’Alleanza dopo le decisioni comunicate dall’amministrazione americana prima da Trump e poi confermate dall’amministrazione Biden, che hanno portato alla conclusione di questo impegno dal punto di vista militare. Chiaramente l’impegno della comunità internazionale – ha aggiunto Guerini – deve proseguire in Afghanistan sotto altre forme. la cooperazione economica, la cooperazione allo sviluppo, le relazioni diplomatiche e politiche in sostegno delle istituzioni. Guardiamo con attenzione ma anche con preoccupazione la situazione sul terreno perché – ha concluso – certamente il ritiro delle nostre forze ha portato un innalzamento della violenza e per questo l’impegno della comunità internazionale deve essere molto alto”.