Entrano in piena notte nell’appartamento: a salvare lo chef Natale Giunta non è stato il servizio di protezione, ma i suoi adorati cani.

L’irruzione è avvenuta lo scorso mercoledì, mentre lo chef Natale Giunta dormiva nella sua camera da letto.

Sono stati due uomini a mettere in atto un piano andato male, grazie ai suoi amici a quattro zampe.

Erano appena le cinque, quando lo chef Natale Giunta sente abbaiare i suoi cani che come frecce corrono dalla camera da letto fino alla cucina.

Non smettevano di abbaiare fino a quando lo stesso si alza dal letto e si dirige in cucina. Li trova le imposte le balcone spalancate.

Tranquillizza i suoi cani, chiude gli infissi e torna a letto, ignaro di quello che era appena accaduto. Solo dopo un paio di ore, al suo risveglio cerca di capire cosa in piena notte era successo. Perché i suoi cani avevano avuto un atteggiamento diverso dal solito.

L’infisso era chiuso la sera prima, la camera era tutta in ordine ma mancava qualcosa. Ed è stato a questo punto che non trova lo zaino riposto nella sedia accanto il balcone. Controlla le telecamere di video sorveglianza del palazzo ed arriva l’amara sorpresa.

Le immagini rilevano la presenza di due uomini che si sono introdotti all’interno del suo appartamento sito al primo piano di un palazzo di via Roma che fa da angolo con la via Bandiera salendo per sette metri da una grondaia fino ad arrivare nel balcone.

Uno dei due faceva da palo mentre l’altro saliva la grondaia poi, scavalcava la ringhiera del balcone, forzava l’infisso ed entrava all’interno dell’appartamento. Pochi istanti e poi fugge dal balcone inseguito dai cani. L’uomo però ha avuto il tempo di prendere con se lo zaino dello chef Giunta. Lo stesso si è immediatamente recato dai carabinieri per raccontare i fatti.

“Fino ad oggi non ho avuto così tanta paura, -racconta lo chef Natale Giunta- adesso però sono terrorizzato perché è inammissibile pensare di non poter stare dentro casa, di non poter dormire tranquillamente, di non poter vivere la mia vita anche quando sono chiuso nelle quattro mura di casa con la mia famiglia.

Forse se sto qui a raccontarlo devo dire solo grazie ai miei due amati cani.

Hanno fatto desistere chi si è introdotto in piena notte dentro il mio appartamento svegliandomi con i loro abbai e aggredendo l’uomo che poi si è lanciato dal balcone”.

La stessa mattina del 12 settembre nel Lazio il Tar si esprimeva in merito al provvedimento di revoca della scorta. Ed il giorno dopo il Tar ha depositato l’ordinanza con la quale ha accolto la domanda cautelare riconoscendo il grave pericolo all’incolumità personale di Natale Giunta ritenendo necessaria la misura di protezione richiesta e revocata in precedenza dall’Amministrazione (Ministero dell’Intero, Ufficio Ucis, Prefettura di Palermo).

Il collegio del Tar presieduto dal presidente Concetta Anastasi si é così pronunciato:

“Ritenuto esistente il grave pericolo e l’incolumità personale cui risulta essere esposto il ricorrente sulla base del fatti e delle denunce allegate in atti dai difensori, conferma la sospensione dell’efficacia dei gravati atti già disposta con decreto presidenziale del 3 agosto, per l’effetto del quale risulta avere già provveduto a ripristinare le misure di protezione”. Accoglie così la domanda cautelare confermando il ripristino della scorta e di tutti i servizi ad essa connessi.

“Il Tribunale Amministrativo della regione Lazio, -dichiarano i legali, Maria Geraci e Gloria Orlando- con una ordinanza estremamente chiara e lineare nella sua motivazione, ha ritenuto di dover confermare la sospensione del provvedimento di revoca della tutela, accogliendo la nostra richiesta cautelare. Peró al di là di questo importante risultato, -continua l’avvocato Geraci- di cui ovviamente sono ben lieta, mi preme evidenziare che il programma di protezione oggi attuato non è più adeguato al caso concreto, poiché la pericolosità della situazione sembra essersi aggravata. Lo dimostrano gli ultimi fatti che hanno visto coinvolto il sig Giunta, il cui domicilio è stato di recente violato. Tutto ciò mi spinge, a questo punto ad agire verso un’altra direzione, nel senso che cercherò di sensibilizzare le istituzioni affinché elaborino un programma di tutele certamente più efficace”.