Sono determinati più che mai ad andare avanti nella mobilitazione gli ex Pip che dopo ieri, anche oggi sono scesi in piazza a Palermo. Un esercito di 2600 persone – soltanto nella provincia di Palermo – che ancora non sa cosa ne sarà del proprio futuro lavorativo.

I precari protestano contro tutta una serie di mancati adempimenti che avrebbero dovuto garantire il contratto di lavoro e la regolarità nei pagamenti.

Al grido di ‘lavoro vero non lavoro nero’, i Pip sfilano, protestano, cercano di far sentire la propria voce preoccupati come sono dalla situazione di incertezza venutasi a creare.

Non ci sono fondi per loro, tanto che aspettano ancora lo stipendio del mese di novembre, e il tanto atteso passaggio alla Resais appare sempre di più una chimera.

Oggi un lungo corteo ha invaso il centro di Palermo, da piazza Croci sino all’Ars, dove gli ex Pip resteranno in presidio.

Rosaria Leto è una di loro e chiarisce subito che non intendono abbassare la guardia e chiederanno, come stanno già facendo, con sempre maggiore determinazione, una soluzione. “Io non voglio il reddito di cittadinanza – dice – ma voglio lavorare e godere dei miei diritti, avere i miei contributi. Dopo 18 anni di servizio e di sacrifici, ci ritroviamo senza niente. Siamo distribuiti in circa 120 enti e lavoriamo in nero praticamente. E’ un paradosso vergognoso, considerato che alcuni di noi lavorano anche al Tribunale, il luogo per eccellenza dove è garantito il rispetto delle leggi”.

“I PIP siciliani rischiano di essere i nuovi “esodati” a causa della situazione di incertezza normativa che si è creata dopo che il Governo nazionale ha sostenuto la incostituzionalità della legge regionale che prevede il transito in Resais.”

Lo dichiara Marianna Caronia, che proprio per evitare questo rischio, ieri ha sostenuto all’ARS un emendamento al testo della legge sulle variazioni di bilancio che permetterà di garantire comunque a questi lavoratori la permanenza nel bacino dell’ex emergenza Palermo e quindi una garanzia di reddito.

In sostanza, i PIP che in questi giorni stanno chiedendo il transito in RESAIS, avranno la garanzia della possibilità di rientro nel bacino dell’ex emergenza, nel caso in cui la Corte Costituzionale dovesse stabilire la nullità della norma che appunto aveva permesso il passaggio nel bacino regionale.

“Mi aspetto da parte dell’Aula e del Governo – afferma Caronia – il pieno sostegno a questa iniziativa perché la Sicilia e gli enti locali non possono permettersi né l’interruzione dei servizi svolti dai PIP né una nuova fonte di emergenza sociale”.

Intanto durante la protesta di oggi qualcuno si è sentito male ed è stato necessario chiamare un ambulanza del 118.