• “W la Differenza”, a Cinisi nel secondo appuntamento ripercorsa la vita di Felicia Impastato
  • E’ la madre coraggio di Peppino Impastato e donna antimafia a Cinisi

Felicia Bartolotta Impastato non è stata soltanto la madre di Peppino ma una donna che nella sua vita ha attivamente lottato contro pregiudizi, imposizioni della società e soprattutto contro la cultura mafiosa che pervadeva la vita di tutti i giorni a Cinisi e con cui il paese non ha fatto ancora i conti definitivamente. Questo e tanto altro è emerso ieri sera nel corso del secondo appuntamento di “Viva la Differenza”, la rassegna alla scoperta dell’universo femminile ideata da Carla Garamella e Giovanna Cossentino, ospitata nell’atrio comunale di Cinisi e inserita nel programma estivo “Emozioni d’Estate 2021” curato dalla Pro Loco 2.Zero in collaborazione con l’amministrazione comunale.

La madre di Peppino, chiave di accesso al figlio

Il confronto è partito dalla presentazione del libro “Io, Felicia. Conversazioni con la madre di Peppino Impastato”, scritto da Angelo Sicilia e Mari Albanese che ieri è stata tra le protagoniste della serata nell’atrio comunale di Cinisi, insieme a Giovanna Cossentino, alla psicologa psicoterapeuta Anna Diliberto e a Luisa Impastato. “In questo libro Peppino c’è ma è la madre la chiave di accesso al figlio – ha spiegato Mari Albanese. – Felicia ha saputo rielaborare il suo dolore per la morte del figlio e farlo diventare vita mettendolo a disposizione del prossimo”. Un aspetto quello della capacità di convertire in positivo la tragedia della perdita di Peppino, assassinato dalla mafia, è stato sottolineato e analizzato anche da Annalisa Diliberto: “Attraverso la morte del figlio, Felicia è riuscita ad essere importante per le vite di molte altre persone con il suo esempio, il suo coraggio e la sua voglia di confrontarsi e aprirsi al prossimo”.

Donata una parte di Felicia

“Io, Felicia” è un libro nato da ore e ore di registrazioni e pubblicato non subito ma dopo ben 19 anni perché Felicia morì nel 2004, mentre era ancora in corso quest’opera di raccolta di memorie e il livello emozionale dovuto alla sua scomparsa era ancora troppo intenso. All’incontro ha preso parte anche Luisa Impastato nella triplice veste di moderatrice, nipote di Felicia e presidente dell’associazione Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato. “Con questo libro Angelo Sicilia e Mari Albanese hanno donato una parte di Felicia a tutti. La storia di mia nonna è caratterizzata dalla reciprocità: apriva se stessa a tutti come le porte di Casa Memoria, adorava raccontare la sua vita ma anche ascoltare quelle degli altri. Lei amava tantissimo anche il suo paese ed uno dei suoi crucci più grandi è stata la distanza e l’indifferenza che a lungo ha sentito attorno a se”.

Pochi i cittadini di Cinisi presenti

A proposito di questa distanza il sindaco di Cinisi, Giangiacomo Palazzolo ha voluto sottolineare come il grande assente a questo incontro fosse la popolazione di Cinisi dato che la maggior parte degli intervenuti ieri proveniva da fuori paese. “Dopo sette anni dal mio insediamento – ha dichiarato Palazzolo – ho ancora mille difficoltà nel comprendere cosa c’è alla base di questo rapporto tra Cinisi e la famiglia Impastato. In paese c’è ancora troppa gente che storce il naso quando si parla della storia di Peppino. Bisogna accettare che si tratta di un rapporto non sano e incontri come questo sono utilissimi per confrontarsi, sono un laboratorio civico dal quale partire”.

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