“Un presepe fra le macerie di Amatrice, sotto una tenda di terremotati, collega la nostra Chiesa a quelle comunità per riaccendere i riflettori che si stanno spegnendo sulla terribile condizione dei nostri fratelli colpiti dal sisma dell’Italia centrale e per testimoniare che soprattutto a Natale Dio non abbandona chi ha perso la casa, la Chiesa, il luogo di lavoro”. Così padre Adriano Castagna, preposito della Congregazione dell’Oratorio di San Filippo Neri di Palermo, in spirituale comunione con il parroco di Sant’Agostino in Amatrice, Savino D’Amelio, ha inaugurato “Ecco la tenda di Dio fra gli uomini”, opera realizzata all’interno della Chiesa di Sant’Ignazio Martire all’Olivella a Palermo.

Sulle note del tocco del “Silenzio” d’ordinanza intonate dalla tromba dei maestri del coro in memoria delle vittime, si è aperta la porta della tenda donata dal Dipartimento regionale della Protezione civile, mostrando ai fedeli il presepe allestito dai volontari, dai chierici e dai ragazzi dell’Oratorio di San Filippo Neri.

Non oro, incenso e mirra, ma ai piedi della mangiatoia in cui nascerà Gesù bambino, tra i simboli delle macerie e della distruzione di Amatrice, sotto la celebre frase del Beato Pino Puglisi “E se ognuno fa qualcosa…”, una lunga teoria di soccorritori palermitani ha deposto in omaggio i simboli degli interventi effettuati nelle zone del “cratere”: i vigili del fuoco i loro caschi, il Comune di Palermo il gonfalone e i caschi dei vigili urbani, il dipartimento regionale di Protezione civile il gagliardetto, i carabinieri il fregio con la fiamma, numerose associazioni di volontariato (dai vigili del fuoco in congedo ai carabinieri in congedo fino ai Cavalieri templari federiciani)  alcune immagini di salvataggi

 

Partendo dalla domanda “Signore, e ora che si fa?”, posta da monsignor Giovanni D’Ercole, vescovo di Ascoli Piceno, ai funerali del 27 agosto scorso, fino al principio “E se ognuno fa qualcosa” del Beato Pino Puglisi, i giovani dell’Oratorio di San Filippo Neri hanno spiegato il senso della loro iniziativa. E Maria Teresa D’Esposito, dirigente del servizio Volontariato, formazione e comunicazione del Dipartimento regionale di Protezione civile, nell’aderire con entusiasmo al presepe dell’Olivella perché “coerente con i nostri valori” ha ricordato non solo i primi interventi di soccorso fatti dai volontari siciliani, ma anche “la squadra di tecnici che sta partendo dall’Isola per contribuire al censimento degli edifici danneggiati”. Il presepe è visitabile tutti i giorni dalle 7 alle 11 e dalle 16,45 alle 18.