Il primo obiettivo era stato raggiunto il 29 dicembre con il superamento di 66 milioni  del target di spesa del FESR il Fondo Europeo di Sviluppo regionale. Un obiettivo centrato in extremis e intorno al quale il Movimento 5 stelle aveva lanciato una polemica mettendo in dubbio le cifre del Presidente Musumeci. Adesso traguardo raggiunto e superato di oltre 21,3 milioni di euro anche nelle altre linee di spesa. La Regione Siciliana è riuscita a passare l’esame con Bruxelles anche per le risorse comunitarie – assegnate all’Isola dall’Ue per il periodo 2014/2020 – relative al Fondo sociale europeo (Fse), che si occupa di istruzione e formazione professionale.

Il target di spesa fissato a fine 2018 isu questa linea di intervento era di 96,7 milioni di euro. Si partiva, a dicembre del 2017, da 32,9 milioni di euro. Il dato definitivo è più che positivo vista una certificazione finale di 118 milioni di euro (quindi con una spesa nell’anno appena trascorso di oltre 85 milioni di euro).

Come è noto, anche sul Fesr, il Fondo europeo di sviluppo regionale – con il quale vengono finanziate infrastrutture e concessi aiuti alle imprese – il governo Musumeci è stato promosso ieri l’altro con una spesa complessiva di 719 milioni di euro (dato finale al 31 dicembre), maggiore rispetto al limite minimo imposto di 674,6 milioni di euro.

Un risultato insperato, visto che alla fine del 2017, a tre anni dall’avvio della programmazione, erano stati certificati appena 6,3 milioni di euro. Una corsa contro il tempo quindi quella che il governo regionale, insediatosi nel dicembre del 2017, ha dovuto fare negli ultimi dodici mesi.

“Un risultato ottimo – evidenzia il governatore della Sicilia Nello Musumeci – visto il livello bassissimo di utilizzo delle risorse su alcuni Programmi in quel momento. Un obiettivo reso possibile da un grande lavoro di squadra politico e burocratico e da una sinergica collaborazione istituzionale con il ministero per il Sud”.

Buone notizie anche dal Programma di sviluppo rurale – destinato alle aziende agricole – con un superamento di oltre 185 milioni di euro rispetto al traguardo di 377 milioni di euro imposto da Bruxelles . La spesa raggiunta è infatti di 562,3 milioni di euro.

Anche nel Feamp, il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca, ampiamente raggiunto il target – fissato a livello centrale, trattandosi di un Programma nazionale – con 7,9 milioni di euro certificati.
A chiudere in positivo anche il Programma transfrontaliero Italia-Malta, del quale la Sicilia è Autorità di gestione. L’obiettivo imposto da Bruxelles, pena la restituzione delle somme, era di 945mila euro. Spesa raggiunta di 1,5 milioni di euro (+538mila euro).

“Sono veramente orgoglioso – aggiunge Musumeci – di essere il presidente di una Regione che sta iniziando a cambiare passo e che guarda al futuro con ottimismo e minore rassegnazione. Prima le risorse non venivano spese e ritornavano indietro, ora questo non avviene più. Ovviamente è solo il punto di partenza, perché dobbiamo puntare a migliorare la qualità della spesa, modificando quella parte della programmazione, che non abbiamo fatto noi, per adeguarla alle esigenze del territorio. Voglio rivolgere nuovamente un ringraziamento a tutti gli assessori, in particolare a quelli all’Istruzione Roberto Lagalla e all’Agricoltura Edy Bandiera, che erano direttamente responsabili di alcuni Programmi, e un plauso ai dirigenti generali coinvolti e a tutti i loro collaboratori, che hanno dato il massimo per il raggiungimento dell’obiettivo, sacrificando, in alcuni casi, anche i propri affetti familiari”.

E adesso la polemica sulle cifre rischia di spostarsi all’interno del Movimento 5 stelle visto che palude al risultato raggiunto in tutte le Regioni italiane anche il Ministro pentastellato Babara Lezzi “Sui fondi europei quando a giugno mi sono insediata ho trovato una situazione disastrosa. Entro la fine del 2018, cioè ieri, dovevamo rendicontare all’Europa per il periodo 2014-2020 oltre quattro miliardi. Risorse che se non fossero state rendicontato avremmo perso. I fondi europei di sviluppo regionale sono stati tutti spesi, abbiamo rendicontato tutto e non perderemo nemmeno un euro” dice il ministro per il Sud nel corso di una diretta Facebook.

“
Ci sarà una piccola perdita che nel totale ammonta allo 0,5% relativa a un programma nazionale di inclusione che cercheremo di recuperare, si tratta di poco più di 20 milioni di euro ma qui in ballo c’erano diversi miliardi. Sono molto orgogliosa del lavoro fatto, ringrazio l’Agenzia per la Coesione arrivato quest’anno e che ha fatto un lavoro enorme. Ringrazio anche tutti i presidenti di Regione e  in particolare quello della Regione Siciliana, Musumeci, perché ha ereditato una programmazione disastrosa da parte del Pd di Crocetta e quindi il suo compito era particolarmente difficile. Questo risultato non solo non ci fa perdere risorse, ma mi da quella spinta in più per portare avanti il negoziato con l’Europa sulla nuova programmazione dei Fondi Europei”.

Poi il Ministro parla delle misure per il Sud inserite in Finanziaria “Per il Sud abbiamo inserito diverse misure, a partire dalla la quota ordinaria degli investimenti statali al 34%, allargata anche per Anas ed Rfi. Questa quota spetta al Mezzogiorno in quanto qui vive il 34% della popolazione italiana, ma la cifra precedentemente destinata al Sud era inferiore al 29%. Abbiamo scritto una legge chiara in modo tale che ci siano anche tutti gli adeguati strumenti di monitoraggio per verificare l’applicazione del 34%.”

“Abbiamo rifinanziato il Fondo sviluppo e coesione con 4 miliardi di euro in 5 anni. Qualcuno a questo proposito ha prato di tagli al Fondo, ma non è vero: si tratta solo di rimodulazioni tra cassa e competenza e quindi porteremo avanti tutti i progetti che abbiamo in programma di finanziare e realizzare: la bonifica di bagnoli e della Maddalena, la Sassari-Olbia, l’autostrada Catania-Ragusa, in Calabria sicuramente a inizio anno avvieremo un Contratto istituzionale di sviluppo per una strada comunale in provincia di Cosenza e lì parlerò con i sindaci per eventuali altri interventi”.

E non poteva ,mancare l’argomento autonomie “L’autonomia non va ad indebolire l’unità nazionale ma vuole rendere più efficienti le amministrazioni regionali”. Questo governo intende “ripristinare un equilibrio nel nostro Paese: non esiste la contrapposizione tra Nord e Sud, ma richieste che verranno valutate dal punto di vista tecnico e politico. Solo dopo ci sarà un accordo in Consiglio dei ministri e a seguire si a andrà in Parlamento dove l’accordo dovrà essere approvato da una maggioranza qualificata, il 50 per cento più uno degli aventi diritto. Questo già ci dice che ci sarà un accordo in pieno equilibrio e una forte attenzione su tutti gli aspetti che riguardano i cittadini”.

“La richiesta di autonomia da parte delle Regioni – aggiunge Lezzi – è una prerogativa costituzionale che deve essere portata avanti nei binari della Costituzione. Nessuno vuole sottrarre qualcosa a qualcuno, ma ognuno vuole esercitare una prerogativa costituzionale rispondendo al responso di un referendum che si è svolto in alcune Regioni. Tutto questo avverrà senza impoverire altri territori, non è questa la nostra intenzione. Sul tema delle autonomie, leggo spesso interventi, e opinioni dove si parla dell’accordo con la Lega che vedrebbe il Movimento non dire nulla. Secondo costoro staremmo lasciando saccheggiare il Sud inefficiente dal Nord  ricco e che per il Mezzogiorno abbiamo previsto solo il reddito di cittadinanza. Io rifiuto questa logica e queste sono affermazioni loro, che non possono essere attribuite a noi. Il reddito di cittadinanza tra l’altro è in primis una misura di civiltà che toglie dalla povertà assoluta, tra gli altri, un milione e mezzo di minorenni”.

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