I componenti dell’organizzazione spacca ossa avevano tentato di intercettare l’interrogatorio dei carabinieri. Era il 23 gennaio dello scorso anno quando Domenico Tantillo accompagnato da un avvocato si è presentato alla stazione dei militari a Borgo Nuovo per essere sentito in merito ad un incidente stradale avvenuto il 30 ottobre del 2017.

Un falso incidente come ricostruito dai carabinieri inscenato all’insaputa dello stesso avvocato. Il giorno prima Tantillo aveva incontrato Alessio Cappello, componente dell’organizzazione, oggi arrestato, che gli aveva inserito in un taschino del giubbotto un apparecchio per intercettazioni ambientali Gsm dove era contenuta una sim.

Cappello voleva capire dalle domande fatte dai carabinieri se ci fosse o meno un’indagine sui falsi incidenti. Così chiese a Tantillo di andare in caserma con la microspia. Alessio Cappello non sapeva di essere intercettato dai militari.

E così durante l’interrogatorio dal telefono sotto controllo gli investigatori iniziarono a sentire i dialoghi tra l’indagato e i carabinieri. I militari hanno immediatamente compreso subito che c’era una microspia che venne trovata nel giubbotto dell’indagato.

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