Nonna Saveria Ponte, in Palazzolo, ha tagliato il ragguardevole traguardo dei cento anni di vita. Nata il 15 maggio del 1919, a Balestrate, ha attraversato il terribile XX secolo, incappando nella Seconda guerra mondiale, ma nonostante un periodo difficile, è riuscita a costruire una numerosa famiglia, composta da 8 figli, sei femmine e due maschi, 13 nipoti e 13 pronipoti.

Ha trascorso gli anni del conflitto ad Agrigento, dove, racconta, insieme ai congiunti ha sofferto ogni genere di privazione, accendendo il fuoco con le bucce delle noci.

Si è trasferita nel capoluogo siciliano per fare studiare i figli e qui è rimasta a vivere.

Di mente lucidissima, dopo la rottura del femore non esce di casa, ma ricorda con dovizia di particolari la sua lunga vita, soprattutto l’infanzia. Ha sempre mangiato poco e forse è questo il segreto della sua longevità; non rinuncia mai alla sua tazza di latte caldo con il pane o i biscotti di Monreale o alla panna con un goccio di caffè.

Molto religiosa, la sua fede l’ha sostenuta nell’affrontare le difficoltà di un’esistenza tanto lunga. Prima di rimanere bloccata nella deambulazione amava passeggiare, raccogliere erbe e altri doni della natura per realizzare delle composizioni o quadretti.

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