150 imprenditori della ristorazione e non soltanto si sono radunati nella piazza della più importante istituzione culturale della città di Palermo. Hanno scelto di manifestare in piazza Vedi davanti al teatro Massimo il loro dissenso e confermare che domani non riapriranno i loro locali come già avevano annunciato in diretta web durante il talk ‘Sicilia Anno Zero’ di BlogSicilia.

Non ci sono le condizioni per riaprire perchè non c’è sicurezza, le regole sono tante e complesse oltre che poco chiare, si parla di responsabilità dell’imprenditore per il contagio e soprattutto non ci sono i soldi per ripartire e affrontare una lunga fase durante la quale i clienti saranno pochi.

Ma non c’è solo la ristorazione. In piazza c’era di tutto. Dal bar alla trattoria, dalla pasticceria al b&b, dall’osteria al ristorante gourmet, dalla pizzeria all’hotel de charme, dal ristorante tradizionale al pub, dal vegano allo street food, dallo stellato allo specialista in catering, dal titolare di lido balneare all’healing chef, dal casaro al pescatore, dal salumiere alla maga delle tovaglie.

Nella protesta ci sono nomi come Natale Giunta, Gigi Mangia tanto per far qualcuno ma sono davvero tanti. Si definiscono “tutti custodi dei territori e del lavoro, tutti insieme votati a donare gioia e per questo non i gradi di aprire in una situazione che crea troppa angoscia” e non solo per la paura del virus ma anche sul fronte economico e sociale. “Tutti dipendiamo da tutti – dicono – vogliamo riaprire presto ma senza angosce”.

Alla Regione lanciano un hastag #MUSUMECIASCOLTACI. Chiedono attenzioni e aiuti concreti per far fronte ai debiti che si sono accumulati nei due mesi e più di chiusura, per avere liquidità per affrontare la fase della ripartenza e che lo Stato rassicuri e crei le condizioni perchè passi la paura. I locali devono essere luoghi di aggregazione e non di sospetto rispetto all’altro

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