Fotografo per scelta dopo un percorso di studi che totalmente lo aveva indirizzato verso un’altra strada nella sua vita. Stiamo parlando di Charley Fazio, palermitano di nascita e di Galati Mamertino d’adozione nell’infanzia. La storia la racconta Nebrodinews

Dopo essere diventato geologo comprende che non è questa la sua ‘missione’ nella vita e si avvicina alla fotografia. Nel 2008  una sua foto “Life is beautiful ­ La vita è bella”, viene selezionata dal prestigioso concorso mondiale Sony World Photography Awards. Da qui una carriera tutta in ascesa, sia come fotografo di manifestazioni teatrali e musicali e poi come fotografo di scena negli spettacoli di Gianfranco Jannuzzo, oltre che autore di numerosi videoclip musicali e di video.

Negli ultimi anni si è avvicinato al reportage di guerra. “Una sera guardando Tg2 Storie – racconta – ho visto un servizio su una ragazza. Una volontaria che era andata a portare beni di prima necessità in un paese colpito dalla guerra ed allora mi venne l’idea di fare un reportage. Mi misi in contatto con l’associazione, dovevo partire con loro ma per vari impegni non riuscii a farlo. Nei mesi successivi, durante una mostra in Trentino, conobbi Feras Garabawy, responsabile dei progetti umanitari internazionali della onlus ‘Speranza – Hope for Children’ entrai in contatto con questa associazione e vidi che nel loro operato c’erano grande passione e vero spirito di solidarietà . Da li decisi di devolvere a loro il ricavato di quella mostra e di iniziare a collaborare attivamente con questa associazione, usando il mio lavoro per dargli visibilità”.

“Speranza-Hope for Children” è una onlus trentina nata, nel 2014, su iniziativa di un gruppo di volontari che operavano già dal 2013 per il sostegno ai profughi siriani in Turchia e in Siria.

 

Fazio sposa la causa dell’Associazione e collaborando con essa cerca di far conoscere i progetti attivi in un territorio molto difficile.

Tra questi ci sono le “Scuole della Speranza”, in collaborazione con Syrian Team of Progress and Prosperity, per il sostegno finanziario per 5 scuole, con 20 classi, circa 650 alunni a Hurtain, a pochi chilometri a nord di Aleppo. “L’importanza dell’istruzione – afferma Fazio – è indiscutibile come base per un futuro migliore per questo popolo; è necessario promuovere la cultura di questi bambini”. Il progetto il “Pane della Speranza” è rivolto al sostegno finanziario per la fornitura, per sempre, di 2 chili di pane al giorno alle famiglie composte da vedove con bambini, in media 5, ad Hurtain. C’è anche il progetto rivolto al completo sostegno per il funzionamento ad Hurtain, Aleppo, della Clinica specializzata per la Leishmaniosi, malattia parassitaria fatale se non viene curata. Questa clinica cura circa 600 casi di Leishmaniosi al mese. In collaborazione con la Onlus “Una mano per un Sorriso – For Children” portano avanti il progetto umanitario “One Hand For One Life – Una Mano per Una Vita”, finalizzato al sostegno alimentare e cure mediche per gli ultimi tre mesi di gravidanza per le donne, che altrimenti a causa della malnutrizione rischiano di partorire figli sotto peso con difficoltà di sopravvivere o con ritardi nella crescita. Altro progetto è la gestione della Clinica Pediatrica all’interno del campo profughi siriano di Bab Al Salam, campo che accoglie più di 25 mila persone, la metà sono bambini, e questa è l’unica clinica pediatrica presente.

Durante le ultime festività natalizie. Fazio è andato a Kilis e attraverso il suo obiettivo ha raccontato quel che accade in quei luoghi di disperazione e dolore.

Da questi scatti è nato un videoracconto “Città di polvere”, che insieme ad un altro documentario sta portando in giro per la Sicilia. “Ogni essere umano dovrebbe conoscere il mondo che abbiamo dietro l’angolo, quello inimmaginabile e buio che non vogliamo ci appartenga, che osserviamo e subito dimentichiamo. E viviamo, intanto viviamo le nostre vite come se nulla fosse, come fossimo abitanti di un altro universo, spettatori del loro da dietro una scrivania o una finestra appannata di egoismo. “Città di polvere – I bambini di Kilis” è un video racconto che parla di un viaggio in un mondo che ci appare molto lontano pur non essendo tale. Un viaggio di uomini tra le vittime dell’uomo stesso, tra anime smarrite, tra meravigliosi bambini innocenti e poco consapevoli della tragedia che stanno vivendo. Un viaggio, in qualche modo tuttora in corso grazie all’impegno di ‘Speranza – Hope for children Onlus'”.

 

Da qui l’idea di un progetto che si è concluso in quest’ultimo viaggio natalizio. Il progetto “Shot fot Hope” vede i bambini protagonisti dall’altra parte della macchina fotografica, sono loro che attraverso l’obiettivo catturano le immagini. “Ho affidato ai bambini una macchina fotografica, una polaroid – racconta – ed ho chiesto loro di fotografare la bellezza, cos’è per loro la bellezza. Quello che è venuto fuori è qualcosa di forte e scioccante, uno di loro ad esempio ha fotografato le mura di casa, perché per loro poter avere una casa corrisponde già ad un sogno a qualcosa di bello. Su queste foto farò compiere uno studio psicologico e insieme alle mie foto, fatte in questi luoghi, verranno esposte prossimamente in una mostra”.