Un imprenditore vessato dai debiti con una banca vince una causa e si ritrova, anzi, con il conto in attivo. È la storia a lieto fine di un impresario che si è ritrovato con un conto corrente in rosso di oltre 250 mila euro a causa si un mutuo acceso attraverso una banca. Ora dopo una lunga e complessa causa, il tribunale ha dato ragione al titolare di un’azienda, operante nel settore delle calzature, azzerando il debito e riconoscendo addirittura un attivo sul proprio conto corrente.

L’uomo era assistito dal legale Alessandro Palmigiano e dalla collega Licia Tavormina. La vicenda inizia quando l’imprenditore ha iniziato a ricevere continui addebiti che avevano portato il suo conto a -255.058,86 euro. Un debito che metteva in serio rischio le sorti dell’azienda. Così la decisione di rivolgersi ad un esperto di diritto bancario.  “Pur comprendendo che la banca aveva fornito un servizio e che, come tale, avesse un costo – spiega Alessandro Palmigiano al Giornale di Sicilia – ci siamo resi conto fin dall’inizio che quel debito accumulato era sicuramente eccessivo”.

L’azienda ha così iniziato una causa davanti al Tribunale. “Grazie alla consulenza di un esperto – aggiunge l’avvocato Palmigiano – abbiamo evidenziato che la banca, nel corso degli anni, aveva addebitato illegittimamente dei costi non dovuti che, se onorati, avrebbero soffocato l’azienda”. In seguito all’analisi degli estratti conto, e dopo ave verificato ogni addebito, il Tribunale ha rivisto il saldo del conto dell’azienda che non solo non aveva un debito di oltre 250 mila euro ma, anzi, era la banca a doverle restituire una somma di 5.089,21 euro.

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