Prosegue la serie d’incontri presso la BNI, la Biblioteca Sociale intitolata alla memoria di Antonino Agostino e alla moglie Ida Castelluccio, trucidati da mano mafiosa il 5 agosto 1989. Oggi mercoledì 9 gennaio, alle ore 18:00, infatti, presso la sede della Biblioteca, in Via Sgarlata n. 22, a Palermo, avrà luogo un incontro dedicato a Giuseppe Fava, noto scrittore, giornalista e intellettuale, ucciso anche lui dalla criminalità mafiosa nel gennaio del 1984. Oggetto dell’incontro saranno due libri scritti dallo stesso Fava, “Pagine”, edito nel 1969, e “I Siciliani”, stampato nel 1980. Sarà un’occasione per esplorare un Autore la cui ‘penna è stata divelta dalla mafia’.

Durante l’incontro, alcuni amici della BNI, autori e giornalisti, tra i quali Fabio Bagnasco, Ambra Drago, Sara Favarò, Luigi Lombardo, Valeria Siragusa, Stefania Mulè, Gino Pantaleone, Gioacchino Turdo, leggeranno alcune pagine tratte dai libri che vengono presentati. Una meditazione civile. Un’appassionata rilettura che costituirà occasione per (ri)scoprire un autore e un intellettuale che, indipendentemente dall’argomento che trattava, è riuscito sempre a “leggere” la società del suo tempo in maniera lucida e approfondita. Poliedricamente, come la complessità del reale sa richiedere nell’analisi (e nel racconto) dei fatti. E in maniera anche divertente, come sa fare Giuseppe Fava, raccontando la quotidianità con i sentimenti che da sempre albergano nell’uomo.

L’appuntamento è pertanto rinnovata testimonianza di come far memoria civile raccontando gli uomini della società civile. La Biblioteca Sociale è essa stessa testimonianza del valore civile di Nino Agostino, agente di polizia della Questura di Palermo, vittima della mafia (senza ancora responsabili per il relativo crimine), insieme alla moglie, da poco sposata, ed incinta di due mesi. Una Biblioteca che sorge in un quartiere di Palermo dove l’abbandono scolastico è una triste realtà: ma dove i giovani possono farsi scudo non solo di letture “impegnate” ma anche dei fumetti di Tex, cari alla lettura dello stesso Nino Agostino. La Biblioteca Sociale nasce peraltro da una tenace convinzione dell’Associazione 100×100 in Movimento, a sua volta costituitasi con il precipuo intendimento di diffondere la cultura della legalità “non solo a parole”. Ma le “parole di carta” sono frammenti intrappolati nelle pagine che restano nella memoria civile. A testimonianza di una cultura che sa far tesoro d’una letteratura tutta da scoprire.