“Una manovra di bilancio complessa ed articolata che nei prossimi giorni potrà dare ai siciliani nuove opportunità liberando risorse finanziarie, a partire dalle Province, dopo il fondamentale accordo di finanza pubblica con lo Stato”.

Così l’assessore regionale all’Economia e Vice Presidente della regione Gaetano Armao definisce il collegato alla finanziaria approvato ieri sera dalla giunta di governo dopo 12 ore di seduta consecutiva in un albergo di Pergusa.

Il presidente Musumeci ha riproposto la formula del ritiro della squadra. Una intera domenica trascorsa insieme per dar vita ad un documento ampio e complesso. 50 norme che dettano le scelte del governo della Regione in materia economica finanziaria e non soltanto quelle. Il ‘collegato’ contiene norme che vanno dal personale al turismo, dai beni culturali alla sanità, dal patrimonio all’ambiente e alle infrastrutture.

Il testo doveva essere trasmesso all’Ars oggi ma è stato trattenuto in assessorato per completare la relazione tecnica che non è stata ancora prodotta in virtù degli interventi fatti nelle 12 ore di giunta di ieri. Il passaggio successivo sarà in Commissione Bilancio per l’esame congiunto con il documento contabile e la legge di stabilità. Proprio la norma finanziaria snella proposta dal governo per evitare l’esercizio provvisorio si era arenata per l’assenza del collegato. I deputati si erano rifiutati di approvare una norma senza conoscere le scelte politiche che sarebbero venute, inseguito, dal collegato. Adesso le proposte sono tutte sul tavolo e occorrerà una corsa contro il tempo per giungere ad approvazione anche se è probabile che l’esercizio provvisorio di un mese approvato per prudenza alla fine debba essere utilizzato per evitare impasse regionali.

Oggi intanto si riunisce a Roma la Conferenza delle Regioni per impostare il lavoro per il 2019. “Sarà un anno determinante – dice ancora l’assessore all’Economia – per il regionalismo differenziato e per la nostra contemporanea autonomia finanziaria”. Un tema fondamentale per il prosieguo dell’attività. Dopo l’approvazione della finanziaria regionale e durante il percorso del collegato bisognerà continuare le trattative romane che non possono che incrociarsi con l’applicazione del federalismo fiscale di nuova natura attraverso le richieste di autonomia di varie regioni. La Sicilia non può restare indietro.

Le scelte sono fatte. Lo scoglio, adesso, è il passaggio dall’Ars e dopo proprio la seconda parte degli accordi da stipulare con Roma

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