La procura di Palermo ha notificato un avviso di garanzia La morte dell’insegnante Cinzia Pennino, la professoressa del Don Bosco morta il 28 marzo a 17 giorni dalla somministrazione della prima dose del vaccino AstraZeneca.

Il provvedimento è stato notificato al medico vaccinatore Vincenzo Fazio, difeso dall’avvocato Dario Gallo, che è indagato per omicidio colposo e nelle prossime settimane sarà interrogato dal pm Giorgia Spiri.

Era stata la famiglia  assistita dagli avvocati la penalista Raffaella Geraci ed il civilista Alessandro Palmigiano a presentare denuncia e verificare se vi sia stato un rapporto tra la morte dell’insegnante e il vaccino. L’indagine è coordinata dal procuratore aggiunto Ennio Petrigni e dal sostituto Giorgia Spiri. Lo scorso anno era stata eseguita un’autopsia per accertare le cause della morte.

I pm avevano nominato la professoressa Antonietta Argo. La famiglia Pennino ha dato incarico ai professori Paolo Procaccianti e Lucio Di Mauro. E’ stato delegato il commissariato Oreto-Stazione per le indagini.

La professoressa si sarebbe presentata due volte alla Fiera del Mediterraneo per fare il vaccino:  prima il 7 marzo alla Fiera e poi l’11 marzo, dopo una seconda prenotazione, all’insegnante è stato inoculato il vaccino AstraZeneca.

Dopo dieci giorni avrebbe iniziato ad avere dolori addominali e avrebbe anche vomitato, ma non avrebbe fatto alcun collegamento con il vaccino, visto il tempo trascorso. L’insegnante era andata al pronto soccorso del Buccheri La Ferla. Una Tac “avrebbe fatto emergere – sostengono gli avvocati – una trombosi addominale in atto”.

La paziente era stata così trasferita al reparto di Ematologia del Policlinico ed era poi finita in terapia intensiva, dove è morta il 28 marzo. La Procura aveva subito aperto un fascicolo, per valutare se la professoressa sia stata assistita correttamente dai vari medici.

Come previsto poi da una circolare della Regione, l’autopsia era stata affidata alla speciale task force, coordinata dal professore Cristoforo Pomara, per verificare eventuali connessioni tra decesso e vaccinazione. Un legame questo che finora non è stato verificato scientificamente.

“Siamo a completa  disposizione della magistratura – dice l’avvocato Dario Gallo che assiste il medico vaccinatore – e auspichiamo la celere risoluzione del caso con l’accertamento esclusivo della verità”.

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