Il Comune di Palermo dovrà rivedere i suoi piani relativamente ai tagli degli aumenti dell’addizionale Irpef stabiliti nell’ultima delibera di Giunta. La doccia fredda arriva direttamente dalla Ragioneria dello Stato che, in merito alla soluzione prospettata dall’Amministrazione Comunale, gela tutti ed invita Palazzo delle Aquile ad utilizzare i fondi della finanziaria esclusivamente per coprire il disavanzo. Niente calo delle tasse quindi, con il rischio di un nuovo “no” alla delibera propedeutica al piano di riequilibrio da parte del Consiglio Comunale.

Tagli agli aumenti dell’Irpef, lo stop del MEF

Un atto approvato il 13 aprile dalla Giunta Comunale, nel quale il sindaco di Palermo Leoluca Orlando aveva rivisto al ribasso gli aumenti sull’addizionale Irpef. Tagli netti rispetto a quanto determinato all’interno del piano di riequilibrio, a cui venivano aggiunte anche alcune esenzioni per le fasce di reddito sotto i 10.000 euro. Manovra, quella messa in campo dopo il respingimento della vecchia delibera da parte del Consiglio Comunale, resa possibile dall’idea dell’Amministrazione di utilizzare per lo scopo parte dei fondi del cosiddetto art.565 della legge finanziaria.

Procedura sulla quale piove lo stop della Ragioneria Generale dello Stato, la quale ribadisce che “la priorità per l’impiego delle somma resta quello della copertura del disavanzo e che, in ogni caso, reputa opportuno che vengano acquisite anche le valutazioni del competente Ministero dell’Interno”. Una posizione chiara quella dei tecnici di Roma, che impone una revisione dei piani all’Amministrazione Comunale.

Marino: “Attendiamo posizione Ministero dell’Interno”

Una “sentenza” dopo la quale l’assessore al Bilancio Sergio Marino prende tempo. L’esponente di Giunta, in una nota, “prende atto del riscontro pervenuto e nel confermare il massimo impegno ad evitare un aumento eccessivo delle aliquote Irpef ritiene di doversi attendere anche le valutazioni del Ministero dell’Interno invocate dalla stessa Ragioneria Generale dello Stato“. “Alcune settimane fa abbiamo chiesto – aggiunge Marino – il ritiro della delibera proposta in Consiglio comunale proprio con questo obiettivo. Ci auguriamo che il Ministero dell’Interno assuma una posizione diversa. Al contempo il sindaco è impegnato in un confronto con il Governo nazionale. Ciò per ottenere l’attenzione in termini di stanziamenti per il Comune di Palermo adeguati alle necessità”.

Un interlocuzione che, almeno per il momento, non ha portato nessuna revisione di rilievo relativamente ai fondi destinati da Roma per sanare il disavanzo del capoluogo siciliano. Solo 180 milioni di euro in cambio dei quali il Comune si è impegnato ad avviare la procedura del piano di riequilibrio. Una manovra che, ad oggi, si conferma lacrime e sangue nella forma e nella sostanza. E che sta incontrando diverse resistenze in Consiglio Comunale che, non più tardi di qualche settimana fa, ha respinto proprio la delibera sull’addizionale Irpef. Una decisione sulla quale il sindaco Leoluca Orlando aveva addirittura invocato l’intervento del commissario regionale, poi incontrato la scorsa settimana. La palla passa adesso al Ministero dell’Interno. Al Comune, almeno per il momento, non resta che aspettare l’arrivo di risposte positive dal Governo nazionale. In caso contrario, per le delibere sul piano di riequilibrio si prospetta una strada irta di ostacoli.

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