“C’è in atto una grave crisi di liquidità che rischia di mettere in ginocchio la Rap”. Lo dice Felice Cuffaro rappresentante del sindacato Fiadel dopo l’incontro tra vertici aziendali e le organizzazioni sindacali.

“In base a quanto ci è stato riferito dai presidente del Cda – dice Felice Cuffaro – l’azienda è in gravissime difficoltà di cassa.

Il Comune di Palermo non avrebbe saldato le fatture dell’Azienda che si occupa del ciclo integrato rifiuti dal mese di agosto e questo ha determinato una crisi di cassa che sta diventando grave.

Il rischio è che non potendo far fronte agli impegni con fornitori e con tutti i creditori, compreso l’ente di previdenza, c’è pericolo che il servizio si fermi”. Oltre alla difficoltà di cassa c’è la situazione della discarica di Bellolampo.

“La discarica – aggiunge Cuffaro – rimane nel mirino della Regione che insiste per la chiusura anticipata dell’impianto della discarica tradizionale a favore di uno smaltimento dei rifiuti presso altri impianti fuori dalla provincia o addirittura dalla regione. Inoltre non si può non ricordare che, a causa di una ordinanza che Rap ha subito, la discarica è rimasta aperta anche a tutti i comuni della provincia che continuano a conferire i loro rifiuti nell’impianto di Bellolampo, senza però pagare i costi di conferimento, aggravando così ulteriormente la situazione finanziaria della società che certo non può permettersi di continuare a registrare disavanzi di cassa”.

“Il momento è particolarmente delicato – dice Giuseppe Badagliacca della segretario generale della Fiadel – e non possiamo accettare che si continui a giocare con il futuro dei lavoratori di Rap, mettendo anche a rischio la gestione di un servizio che è essenziale per la città. La Fiadel e i dipendenti di Rap, in quanto lavoratori e cittadini di Palermo, chiedono all’Amministrazione Comunale, che è unica proprietaria di Rap Spa, di occuparsi del suo patrimonio sia come risorsa strutturale della città, sia in quanto patrimonio umano e forza lavoro trainante di uno dei più delicati servizi di cui la cittadinanza non può fare a meno”.