“Il triste epilogo di AirItaly pone l’accento sulla fragilità delle compagnie aeree – non solo di quelle cosiddette minori – e sulle inevitabili conseguenze che determina in termini di disagi nella mobilità e di incertezze tra i lavoratori dipendenti. Ho chiesto al ministro dei Trasporti di creare una occasione di confronto sul trasporto aereo in Italia e, in particolare, sul basso livello di accessibilità alla nostra Isola”.

Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, commentando la messa in liquidazione della compagnia aerea AirItaly per poi entrare nel dettaglio di una polemica tutta in salsa siciliana in corso da settimane.

“Apprendo dalla stampa, su questo fronte – prosegue il governatore – notizie di alcune iniziative da parte di privati finalizzate alla creazione di nuove compagnie aeree, anche in Sicilia. Guardiamo a tali tentativi con rispetto e attenzione. Dal canto suo, il governo regionale ha avviato, da tempo, altri contatti, senza tuttavia nasconderci le difficoltà del mercato. Ma abbiamo almeno il diritto di provarci”.

Musumeci conferma, dunque, quanto anticipato due giorni fa a BlogSicilia dall’assessore regionale al turismo Manlio Messina che rispondendo proprio ad una nota della aerolinee siciliane si diceva sorpreso “Sorprende leggere che la Aerolinee siciliane chiuda le porte alla Regione. Casomai è l’esatto contrario -diceva Messina -. Ci avevano chiesto un incontro ma abbiamo declinato l’offerta di un rapporto perché la Regione siciliana porterà avanti la propria iniziativa per una compagnia di volo regionale che nulla ha e nulla avrà a che vedere con altre iniziative di natura privata”.

Manlio Messina, era stato interpellato da BlogSicilia dopo che con una nota diffusa a mezzo agenzia di stampa la compagnia a capitale diffuso ‘aerolinee siciliane’ appena costituita e che ha annunciato che inizierà a volare da giugno aveva escluso rapporti con la Regione.

L’assessore in quella occasione aveva annunciato “Noi stiamo attrezzandoci per un intervento di natura diversa, per una compagnia che sia per così dire istituzionale e persegua scopi di pubblico interesse nella sua attività”. Un percorso ora confermato ufficialmente anche dal Presidente della Regione

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