“Occorre delegiferare, almeno un migliaio di leggi regolarmente varate, pubblicate possano essere abrogate. Alcune non sono mai entrate in attività, altre non avevano la copertura finanziaria”.

Lo dice il presidente della Regione Nello Musumeci commentando la legge sulla semplificazione amministrativa votata martedì sera dall’Ars “Quella votata all’Ars è una norma che serve a snellire le procedure burocratiche, che è l’esigenza maggiore che avverte chi governa e soprattutto i cittadini che negli uffici spesso incontrano muri di gomma”.

“Abbiamo altri cinque ddl all’Ars proposti dal governo, dal diritto allo studio ai rifiuti – aggiunge – Nelle prossime settimane presenteremo il ddl di riforma dei consorzi di bonifica, dopo aver incontrato i rappresentanti delle organizzazioni. L’Ars ha un bel lavoro da fare e la stagione delle riforme finalmente entra nella sua piena fase di concretezza. Serve riorganizzare, servono i testi unici monotematici, a cominciare dagli enti locali”.

E proprio in materia di rifiuti occorre riformare in Sicilia ma con l’accordo di Roma a iniziare dal grande nodo della Città Metropolitane

“Ringrazio il ministro dell’Ambiente per avere voluto accogliere la proposta, da me avanzata nell’incontro avuto a Roma il 10 ottobre scorso, sull’istituzione di un Tavolo per affrontare la questione rifiuti nelle Città metropolitane. Mai come in questo momento serve rafforzare la collaborazione dello Stato e della Regione verso le città che si trovano alle prese con un basso tasso di raccolta differenziata”.

“La collaborazione istituzionale e una maggiore responsabilità dei cittadini – conclude Musumeci – possono, come accaduto altrove nell’Isola, portare presto la Sicilia in una sana competizione con le altre Regioni d’Italia”.

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intanto sono state individuate due soluzioni per affrontare l’emergenza rifiuti nel saccense: un impianto di compostaggio mobile e l’’aumento della volumetria della discarica. All’incontro, che si è tenuto a palazzo d’Orleans, i 17 primi cittadini del comprensorio hanno esposto la grave situazione dovuta al fatto che dal diciotto aprile scorso non hanno più potuto conferire i sovvalli nella discarica di Sciacca, determinando cosi la chiusura dell’impianto di compostaggio per l’esaurimento della capienza massima.

Il raggiungimento di alte percentuali di differenziata ha comportato, infatti, l’aumento del quantitativo di rifiuti organici, rendendo insufficiente l’impianto. Nel corso dell’incontro, voluto dal presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, e che ha visto la presenza dell’assessore all’Energia e Rifiuti, Alberto Pierobon, di Giusy Savarino, presidente della Commissione Ambiente dell’Ars, del dirigente generale del Dipartimento Rifiuti, Salvo Cocina, del consulente Giuseppe Pollicino, e dei deputati regionali Michele Catanzaro, Margherita La Rocca Ruvolo, Matteo Mangiacavallo,Giorgio Trizzino, sono state affrontate le criticità ed è stata adottata la strategia nell’immediato, considerato che per quella a medio e lungo termine occorrerà attendere ancora due anni con la realizzazione dei due impianti di compostaggio di Ravanusa e Casteltermini finanziati dalla Regione.

“Siamo ancora una volta al fianco dei sindaci – ha commentato il presidente Musumeci – e risolveremo presto il problema antico dei rifiuti che è stato colpevolmente ignorato, con precise responsabilità politiche e probabilmente penali”. Ma ora ecco le soluzioni per l’area di Sciacca: la prima riguarda l’autorizzazione per un ulteriore volume di 14 mila metri cubi nella attuale discarica gestita dalla Sogeir e che porta la capacità complessiva a 280 mila metri cubi già autorizzati. La seconda, indicata dal presidente della Regione, è quella dell’inserimento di un impianto di compostaggio mobile all’interno dell’area, e che tratterà tutta la quantità di rifiuti prodotti dal Comune di Sciacca e che nel periodo estivo é destinata ad aumentare, liberando cosi il 30% di spazio nell’attuale impianto di compostaggio e che potrà essere utilizzato dagli altri Comuni dell’Ambito.

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