La Sicilia trema, idealmente, dopo il terremoto nel Centro Italia e in particolare nella Marche, che ha devastato Amatrice, Accumolo e causato vittime e crolli in numerosi comuni del Centro Italia, riporta subito alla memoria tragedia come quelle de L’Aquila. Ma nei siciliani fa tornare anche il ‘terrore’ dei terremoti che l’Isola conosce bene fin dal lontano e devastante terremoto di Messina per approdare al più relativamente vicino e anch’esso devastante terremoto di Carlentini solo per ricordarne alcuni fra i peggiori.

In queste ore la Sicilia trema e piange. Trema per la paura del terremoto, piange le vittime, i feriti, i senza tetto del centro Italia che dovranno seguire un percorso tristemente noto.

La paura è tanta perché nell’isola sono tantissime le faglie attive che potrebbe dar vita a terremoti in qualsiasi momento. In Europa quelle censite sono oltre 1.100A fronte di questa situazione i piani di intervento esistono ma sono a macchia di leopardo. Moltissimi comuni non si sono dotati del piano antisismico o, se lo hanno fatto, è poco più di una formalità tecnico burocratica senza essere mai stata testata scientificamente o in esercitazioni.

Di terremoti nell’isola se ne registrano centinaia ogni anno. Molti non vengono avvertiti dalla popolazione ma solo registrati dai sismografi. Altri vengono percepiti, creano paura e allarme ma spesso non danni (i terremoti in Sicilia)

Prevedere i terremoti, dicono gli esperti, non è possibile. ma sapere che un territorio è ad alto rischio sismico sì. E la Sicilia è uno dei territori a maggiore rischio sismico senza che questo abbia mai fatto scattare misure di prevenzione straordinarie, mezzi di intervento, fondi per la sicurezza se non in pochi e sporadici casi.

La Sicilia deve fare di più come dice oggi a BlogSicilia il capo dipartimento della protezione Civile Calogero Foti Ma oggi il pensiero è per il dramma delle Marche. In passato la Sicilia ha sempre dato il proprio contributo di uomini e mezzi per aiutare le popolazioni colpite nelle fasi dell’emergenza. Al governo regionale il compito di dare il via libera ad una missione in questo senso