I carabinieri hanno scoperto un laboratorio di crack a Palermo in un appartamento di via del Fondaco. I militari hanno arrestato Jimmy Aimiegbefo 34 enne nigeriano, per detenzione ai fini di spaccio di cocaina e detenzione abusiva di arma da fuoco clandestina. I militari in casa dell’extracomunitario hanno trovato un “laboratorio” per la preparazione, il taglio, la pesatura della droga. Sul tavolo della cucina, il market della droga: 90 grammi di cocaina, di cui una parte confezionata “in cristalli”, quindi, già trasformata in “crack”, chiusi in imballi di colore blu termosaldate.

Il “crack” è una sostanza stupefacente ricavata, tramite processi chimici, dalla cocaina. Ed è molto pericolosa.
Viene assunta inalando il fumo dopo aver surriscaldato i cristalli in pipe apposite di vetro o ricavate spesso da bottiglie di plastica modificate o lattine. Questa operazione provoca degli scricchiolii che danno origine al suo nome. E’ uno stupefacente altamente pericoloso, i cui effetti hanno una “salita” immediata ed intensa. Il “crack” viene sintetizzato a partire dalla cocaina in polvere con una base debole, solitamente bicarbonato di sodio. Tutti elementi rivenuti all’interno della crack house: fornelletto da campeggio e pentolino, un panno di stoffa usato da filtro e un pacco di bicarbonato già aperto. Jimmy Aimiegbefo è stato portato in carcere al Pagliarelli.