Incatenata sotto la sede dell’Inps per farsi ricevere dal presidente dell’ente nazionale. La fotografia dell’assessore alla famiglia della Regione Siciliana Mariella Ippolito ha fatto il giro del web ed anche dei giornali siciliani ed ha ottenuto il plauso di Asu e Pip, di manifestanti e così via. Alla fine l’assessore ha incontrato il dirigente dell’Inps e i pagamenti sembra siano stati sbloccati secondo quanto lei stessa ha comunicato  ai lavoratori.

Ma quella immagine di un assessore regionale incatenato, non se la prenda l’assessore Ippolito, lascia una ferita aperta per la Sicilia e per i siciliani. Deve un assessore regionale utilizzare strumenti di protesta che sono solitamente appannaggio di chi non ha altro per farsi sentire? Può un assessore regionale incatenarsi per parlare con un dirigente di un ente Pubblico? La risposta dovrebbe essere ‘assolutamente no’. Un assessore ha un mandato da svolgere per conto di un’istituzione. Chiama e incontra un manager pubblico. Punto.

Eppure così non è stato. Per quale motivo? O l’assessore non è stata in grado di dialogare con i suoi uffici e, attraverso essi, con l’Inps e dunque concordare un incontro e risolvere la questione come deve fare un esponente di governo. Oppure il dialogo ha funzionato ma c’è stato un corto circuito in  casa Inps ed il management non ha rispposto come avrebbe dovuto ad un esponente di governo regionale. Delle due l’una se si è dovuto ricorrere a forme di protesta del genere.

Se il problema è stato un difetto di comunicazione dell’assessore con  i suoi funzionari come sembrano suggerire anche le critiche giunte dai 5 stelle (Sergio Tancredi sostiene di aver avuto risposte esaurienti dai funzionari dell’assessorato alla famiglia con una semplice telefonata) allora viene il dubbio che l’assessore Ippolito non abbia ancora in mano le redini del suo settore di intervento.

Se, invece, è l’Inps che non ha risposto come avrebbe dovuto siamo di fronte ad un grave deficit di autorevolezza. Un problema grave per un esponente di governo. Delle due l’una, dunque anche se il video messaggio dell’assessore lascia pensare più alla prima soluzione e ad una scelta precisa maturata da parte della Ippolito.

Quale che sia stato il corto circuito quella fotografia fa male all’autorevolezza del governo della Regione, fa male ai siciliani e non è rispettosa delle istituzioni. Si può obiettare che il risultato è stato raggiunto ma se è stato necessario questo per una semplice incomprensione cosa accadrà quando sul tavolo ci saranno grandi argomenti che riguardano decine di migliaia di siciliani che vanno dall’assistenza socio sanitaria agli ammortizzatori sociali? Forse è il caso di correre subito ai ripari.

 

 

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