“Ero in cattive condizioni economiche, lavoravo al bar Kent di Capaci e ho saputo che c’era un tale Alessio che faceva parte di un’organizzazione che simulava incidenti stradali finalizzata alla truffa in danno di compagnie assicurative”.

Così uno dei cuccioli, così venivano chiamate le vittime dai componenti degli spaccaossa, ha raccontato ai carabinieri come è venuto a contatto della banda.

“Alessio mi chiedeva se fossi interessato a partecipare ad un finto sinistro stradale, in particolare mi diceva che comunque mi sarei dovuto far rompere uno o più arti – continua la vittima – Versando in gravi condizioni economiche in un primo momento accettavo la sua offerta.

Successivamente ci ripensavo cercando di tirarmi in dietro, ma il predetto Alessio mi diceva che ormai non potevo più farlo poiché l’organizzazione aveva investito già molto danaro per realizzare il finto sinistro. Per non farmi cambiare idea lo stesso Alessio mi inviava anche un messaggio contenente minacce, intimandomi di non tirarmi indietro. Impaurito dalle minacce, alla fine ho ceduto alle sue richieste”. L’incidente è stato organizzato il 30 ottobre.

“E’ lo stesso Alessio che a bordo di una Fiat Panda mi viene a prendere a Capaci e mi porta in viale Michelangelo. Qui c’erano tre persone che non conosco. In un appartamento mi fanno togliere il giubbotto mi fanno sdraiare e mi hanno carteggiato con carta vetrata il braccio sinistro. I graffi dovevano simulare lo sfregamento del gomito con l’asfalto.

Poi mi mettono il braccio su due mattoni di tufo e mi hanno colpito violentemente con altro mattone della stessa specie per ben tre volte, anche se dopo il primo colpo io avessi chiesto in lacrime di fermarsi. I tre colpi mi hanno provocato una ferita lacero contusa con forte fuoriuscita di sangue e la frattura del braccio sinistro. Preciso che non sono stato anestetizzato, mentre le ferite provocate con la carta vetrata dovevano simulare i graffi dovuti allo sfregamento dell’arto sull’asfalto”.

Dolorante e il lacrime la vittima viene portata sul luogo dell’incidente dove c’è uno scooter e un’auto per inscenare l’incidente. Arrivano i sanitari del 118 che portato il giovane all’ospedale Villa Sofia.

Articoli correlati