Si è svolto presso il Teatro Biondo di Palermo il convegno organizzato in memoria del giornalista Mauro Rostagno, a 30 anni dal suo assassinio, vittima di mano mafiosa mentre stava facendo ritorno nella comunità terapeutica cui aveva contribuito a dar vita in provincia di Trapani.

All’evento, inserito nella formazione permanente dei giornalisti e, appunto, organizzato dall’ODG Sicilia e dall’Unione nazionale cronisti (UNCI), ha porto i saluti il Sindaco Leoluca Orlando che ha espresso la sua considerazione per l’uomo e il giornalista Mauro Rostagno “come intellettuale fuori dal sistema, straordinario giornalista, educatore, fortemente legato al ’68”. Una sala del Comune di Palermo, Orlando, l’ha proprio intitolata a Rostagno, evidenziando come in quella stagione altri uomini di comunicazione mediatica, di tutto rispetto, scompaiono dalle loro professioni in sole tre decadi: è il caso di Peppino Impastato, morto nel 1978, di Danilo Dolci, nel dicembre 1997 e, appunto, di Rostagno, nel 1988, pagando con la vita le sue denunce degli intrecci di Cosa Nostra con interessi affaristici, con certa politica e con la massoneria deviata.

Salvo Palazzolo, cronista di nera e giudiziaria su Repubblica, ha quindi svolto una dettagliata descrizione dell’uccisione di Rostagno: i colpi sparati in varie direzioni e la rottura del lunotto posteriore, lato-passeggeri, per rubare una rubrica. Si indaga ancora sul movente. Si pensa ai “poteri forti”, ovvero a un’alleanza tra personaggi influenti, anche delle Istituzioni “deviate”. Di recente, Palazzolo, ha anche creato un Blog inchiesta: “I pezzi mancanti”.

Claudio Fava, Presidente della Commissione regionale d’inchiesta e vigilanza sul fenomeno della mafia e della corruzione in Sicilia, anch’egli giornalista, ha ricordato alcuni episodi a dir poco inquietanti, in una Sicilia dove gli intrecci tra malaffare e pezzi anche del settore della finanza erano reali, consegnandoci l’idea di un giornalismo d’inchiesta di cui si avverte la mancanza. Il Presidente nazionale dell’Unione nazionale cronisti, Alessandro Galimberti, si è soffermato sull’aspetto di forte coerenza di Mauro Rostagno, il suo impegno civile, nella consapevolezza della sua umanità e profondo senso di giustizia.

Rosa Maria Rizzo, Preside del Liceo “Galileo Galilei” di Palermo, ha quindi presentato 13 studenti, con la passione per il teatro civile che hanno dato vita all’opera teatrale “Mauro Rostagno: un uomo vestito di bianco”-Elaborazione drammaturgica e regia della palermitana Adriana Castellucci. Sono anche intervenuti Andrea Tuttoilmondo, Presidente Unci Sicilia, Alberto Cicero, Presidente Assostampa Sicilia e Roberto Ginex, Segretario regionale dell’Associazione Siciliana della Stampa.

Tra i relatori anche Giulio Francese, presidente dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia, che ha ricordato come ancora si attenda la piena verità sul delitto Rostagno, malgrado i 30 anni trascorsi, e da giornalista sottolinea come l’insegnamento di Mauro sia la ricerca di una informazione meno “paludata”, meno convenzionale, “e più vicina alla gente”.

Già, perché in Rostagno vi è forse l’etica del giornalismo per antonomasia, che è quella di raccontare i fatti, le verità scomode, evitando, per ricordare le parole del Presidente Fava, che “le cose peggiori potessero accadere perché nessuno le guardasse, perché nessuno le raccontava”.

Leone Zingales, Vice presidente nazionale Unci, è stato il moderatore dell’evento.