I record è di uno di Carini che ha già preso 6 multe ma ci sono anche cittadini di Bagheria, Carini, Villabate ma perfino Alcamo e di Bollate, in provincia di Milano. Stiamo parlando delle multe ai furbetti del sacchetto che sono stati pescati dalle videocamere installate dal Comune di Palermo in alcuni punti di raccolta, trasformati in vere e proprie discariche a cielo aperto.

Il “recordman” pizzicato dalla polizia municipale è un fruttivendolo palermitano, che ha preso 26.000 euro di multe. E’ stato ripreso 5 volte alle 5.30 del mattino mentre svuotava un intero camioncino accanto a dei cassonetti vuoti. L’attività commerciale si trova in centro (area del “porta a porta”) e lo smaltimento avveniva in periferia. Sia lui sia i dipendenti ripresi a commettere gli illeciti sono stati denunciati alla Procura della Repubblica.

Pe tutti i furbetti beccati, le sanzioni, in base al regolamento comunale attuale e alla normativa nazionale, vanno da 166 a 1.200 euro per singolo illecito commesso. Ma c’è di più, perchè, come avviene anche per il fruttivendolo “recordman”, le sanzioni si possono sommare fra di loro per cui se uno butta per terra, fuori orario e un rifiuto pericoloso prende una multa pari alla somma dei tre illeciti. Il totale delle denunce penali già presentate è 15 mentre per altri 9 casi si stanno ancora facendo indagini

Non è stato facile per il Comune di Palermo avviare l’attività di contrasto agli illeciti sui rifiuti. Serve, infatti, una trafila complessa per adempiere alla normativa sulla privacy e sulla tutela dei dati. Le telecamere registrano su schede di memoria criptate, che vengono spedite ad una società incaricata di farne la decriptazione. Le immagini vengono poi trasmesse direttamente alla Polizia Municipale che accede alle banche dati nazionali delle targhe per risalire ai proprietari dei veicoli.

Il nucleo formato da sette operatori ha visualizzato e analizzato  1.425 fotogrammi dal 2 ottobre al 27 novembre. In particolare, sono stati memorizzati 27 fotogrammi in cui vengono ripresi 27 cittadini che conferiscono in modo regolare; 309 fotogrammi con irregolarità con presenza di pedoni non identificabili; 39 fotogrammi con irregolarità con targa non chiaramente leggibile; 43 fotogrammi con violazioni non chiaramente determinabili, 15 fotogrammi da cui sono scaturiti illeciti penali a carico di ditte individuali e  società e 983 fotogrammi da cui sono scaturite contestazioni di illeciti amministrativi.

Quello che viene fuori dai dati in possesso al Comune di Palermo è che si assista ad un vero e proprio danno economico legato al fenomeno della “migrazione dei rifiuti” da un Comune all’altro. La Rap stima che in base ai periodi oscilli fra 80 e 150 tonnellate al giorno (cioè fra 8 e il 15% della raccolta totale) con un danno economico stimato fra 9 e 17 milioni l’anno solo per lo smaltimento.

“Il dato di un misero due per cento di conferimenti regolari in alcuni punti chiave della città sarebbe incredibile se non documentato da migliaia di fotografie – commenta Orlando -. E’ segno di un malcostume diffuso di cui pagano il prezzo i cittadini onesti che conferiscono in modo regolare, che fanno la differenziata. E’ la conferma della bontà del sistema di sorveglianza e della necessità di ampliarlo e rafforzarlo. Sono curioso di sapere quanti, fra questi mille che fra pochi giorni si vedranno recapitare a casa le multe o che sono già stati denunciati all’autorità giudiziaria, passano poi il loro tempo a insultare l’amministrazione perché la città è sporca.”

L’assessore Giambrone fa i complimenti per l’operazione al corpo di polizia municipale ed in particolare “agli agenti che si occupano di vivibilità ed igiene urbana. Un lavoro che speriamo dia i suoi frutti in termini di deterrenza, contro gli incivili che dovranno rispondere amministrativamente ed in ogni sede del proprio comportamento che offende e deturpa la città”.

Norata preme sul fenomeno della migrazione dei rifiuti ha assunto dimensioni insostenibili per la RAP, che si ripercuotono sulle casse ma anche sulla giornaliera organizzazione del lavoro. “Per questo l’azienda ha voluto investire nella videosorveglianza – dice – affidando poi alla Sispi e alla Polizia Municipale la materiale gestione del servizio. Una collaborazione che speriamo dia i suoi frutti, al di là del valore economico delle sanzioni, in termini di deterrenza contro questo fenomeno gravissimo.”