Protesta stamani in piazza Verdi a Palermo dei medici abilitati in attesa dello sblocco della graduatoria del concorso di specializzazione. Anche i medici palermitani hanno aderito alla protesta nazionale iniziata la settimana scorsa in varie città italiane.

Nel capoluogo siciliano i giovani medici hanno manifestato reggendo dei cartelloni riportanti dei messaggi emblematici, come “medici a spasso con l’Italia al collasso”, e ancora “senza specialisti vi curano i ministri”.

Presente al presidio di Palermo anche Toti Amato, presidente dell’Ordine dei Medici di Palermo che spiega: “La grande famiglia dei medici della provincia di Palermo oggi deve necessariamente manifestare il proprio disgusto e dispiacere per quello che sta succedendo.
In un momento in cui mancano i medici, stranamente, il sistema si blocca per cavilli più o meno legali, più o meno giusti, però materialmente questo è quello che accade. Io in qualità di presidente dell’Ordine dei Medici devo essere vicino a loro, e così come federazione nazionale stiamo portando avanti le loro richieste che sono più che mai giuste e servono ai cittadini”.

Duro atto di accusa da parte di Antonio Cucinella, medico di continuità assistenziale carceraria e presidente di Giovani Medici per l’Italia che dichiara: “Chiediamo l’immediato sblocco della graduatoria SSM 2020. Chiediamo che possano avviarsi dei veri tavoli per una riforma delle specializzazioni, perché questa è soltanto la punta dell’iceberg di quello che sta accadendo.
Sta accadendo che veniamo trattati come schiavi ogni giorno, nei reparti, senza che ci sia la possibilità da parte nostra di poter ribellarci, perché siamo in una posizione subordinata”.

E ancora: “Siamo medici, professionisti sanitari quando serve, studenti quando invece chiediamo diritti.
Chiediamo la riforma del contratto, la riforma della rete di formazione perché tutto quello che sta accadendo è semplicemente la prova di come il ministero e lo Stato considerino gli specializzandi in modo paternalistico e utilitaristico.
Questa manifestazione è nata in maniera spontanea tra colleghi che non ne possono più di essere trattati in questa maniera, non ne possono più di essere bloccati nell’imbuto formativo, e non ne possono più di rimanere invischiati in una graduatoria bloccata a causa di un bando scritto male e dei ricorsi“.

Gli fa eco Caterina Curatolo, medico abilitato: “Oggi siamo qui per protestare per lo sblocco – dice – della graduatoria del concorso nazionale di specializzazione. Quest’anno infatti, in seguito a diversi posticipi, la presa di servizio che doveva essere il 30 dicembre, ad oggi non è garantita.
Il concorso si è tenuto il 22 settembre e da quella data ad oggi sono trascorsi due mesi nei quali per via di ricorsi e di problemi burocratici non c’è stata data alcuna certezza circa il nostro futuro.
Abbiamo necessità di sapere cosa succederà nei prossimi mesi.
E aspettiamo che il ministero ci dia delle risposte certe, che garantisca i nostri diritti e che garantisca la nostra possibilità di lavorare e di smettere di non poter essere utili in un momento importante, di emergenza come questo”.

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