Mettiamo subito in calendario la mozione di sfiducia all’ordine del giorno in Consiglio comunale. È questo il messaggio che ha voluto far passare il sindaco di Palermo Leoluca Orlando dopo che 19 consiglieri di opposizione hanno presentato la mozione per la sua sfiducia. Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, informato proprio della sua presentazione con una nota ha chiesto al presidente del Consiglio comunale, Salvatore Orlando, “la immediata calendarizzazione della predetta”, aggiungendo che “lo scrivente e tutti i componenti della Giunta – così si conclude la nota – non parteciperanno fino a quella data ai lavori del Consiglio comunale e delle Commissioni”.

“A metà mandato assistiamo quotidianamente ad una situazione di grave instabilità – si legge nel documento presentato dall’opposizione -, a una evidente crisi politica rappresentata plasticamente dalla difficoltà del Sindaco Leoluca Orlando a mantenere compatto ciò che resta della maggioranza, disgregata da continui dissidi interni o con singoli esponenti della sua Giunta, su alcune vicende fondamentali per Palermo – scrivono -. Tra queste spiccano la ZTL e le pedonalizzazioni legate al superamento dell’emergenza Covid, vicende che hanno registrato voti del Consiglio comunale, anche se adottati a maggioranza, che hanno pesantemente censurato l’operato di una parte della Giunta comunale; provvedimenti votati anche da parte di alcune forze politiche di maggioranza. Analoga crisi politica è espressa dalle vicende dell’esecutivo e testimoniata da ben 8 avvicendamenti in quasi 30 mesi. Il quadro si è fatto via via sempre più grave e lacerante con le dimissioni a luglio 2020 dell’Assessore alla Cultura e successivamente dell’Assessore al Bilancio e alla Gestione Cimiteriale; posto rimasto ad oggi vacante”.

Tra le diverse motivazioni politiche contenute nel documento non poteva mancare un riferimento all’alluvione che ha colpito il capoluogo il 15 luglio scorso. Riferimento anche alle inchieste anti corruzione che hanno coinvolto il Comune e alla situazione finanziaria dell’ente definita “difficile, testimoniata dalla certificazione dello stato di deficit strutturale registrata relativamente al rendiconto 2018.

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